Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Rifugiati abbandonati nel park Appiani «Decine di casi, non riusciamo ad aiutarli»
TREVISO «Non sono solo dieci, ma almeno quaranta. Noi facciamo il possibile ma è non riusciamo ad aiutarli tutti». A parlare è don Davide Schiavon della Caritas di Treviso, che ben conosce la situazione dei giovani afghani e pakistani che, ottenuto lo status di rifugiati, hanno perso il loro posto alla caserma Serena e da parecchi giorni vivono nel parcheggio dell’Appiani, a Treviso. «Vengono tutti da noi a mangiare, in venti sono ospiti del nostro dormitorio, un’altra trentina invece è in lista. Purtroppo più di così non possiamo fare. Sono vittime di un buco del sistema, perché per loro, perso il diritto alla prima accoglienza, dovrebbe esserci lo Sprar ma i posti sono troppo pochi e riservati ai casi vulnerabili». Per il sindaco Giovanni Manildo «la soluzione non può che arrivare dall’applicazione dell’accoglienza diffusa. Un modello che porterebbe anche allo svuotamento della Serena. Cosa della quale ho già parlato con il ministro dell’Interno Marco Minniti, che abbiamo invitato a Treviso». In attesa di una soluzione che dovrebbe cambiare completamente il sistema attuale, i giorni e le notti passano, e quei ragazzi - a tutti gli effetti rifugiati continuano a vivere in un parcheggio senza che nessuno si accorga di loro.