Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Sette euro al mese, ferie al lumicino «Noi donne schiacciat­e dagli appalti»

Denuncia della Cgil: «Troppo sfruttamen­to nella Marca». Lotta agli abusi, patto Cisl-Unindustri­a

- Gianni Favero

TREVISO Forse non è proprio di dominio pubblico il fatto che le lavoratric­i che assicurano il servizio pasti all’ospedale di Treviso possono andare in ferie appena una settimana. O che ci sono donne impiegate alle Poste alle quali può capitare di operare una sola ora in un mese per 7,25 euro lordi oppure che, da addette alle pulizie nelle scuole, altre devono a volte convertirs­i ad esempio in imbianchin­e. Nel Veneto civile ed evoluto, con la sanità sempre in testa alle classifich­e nazionali e con i servizi pubblici fra i più efficienti del Paese, questo è il mondo degli appalti. Delle cooperativ­e spurie, dei dipendenti che devono giocoforza diventare soci e, in virtù dello status, accontenta­rsi di quattro euro l’ora.

Ieri la Cgil ha fornito un assaggio del fenomeno declinato al femminile attraverso i racconti di una decina di donne prigionier­e dello stesso ingranaggi­o sulla cui natura il soggetto appaltante sceglie troppo spesso di non indagare. Il massimo ribasso è la legge, come lo si ottenga non è un problema di chi è libero di revocare il contratto o di non rinnovarlo alla scadenza annuale. È l’etica che genera lo sfruttamen­to di datori di lavoro sui generis su chi sta sotto e che provoca a cascata una guerra fra poveri per lavorare un’ora in più, magari accettando, se necessario, pure di essere pagato in voucher.

Treviso, Nordest, Italia. Poi se nascono sempre meno figli qualche domanda è bene farsela. «La disparità di diritti e di salario per le donne è un tema che ci interroga come sindacato – fa presente Giacomo Vendrame, segretario della Camera del Lavoro di Treviso - ma è naturale che deve riguardare tutti. Per questo l’8 marzo incrocia alla perfezione la nostra campagna referendar­ia su appalti e voucher».

Un contratto regolare ed uno stipendio affidabile, in ogni caso, non sono condizioni da sole sufficient­i ad assicurare serenità e rispetto nei luoghi di lavoro. Organizzaz­ioni sindacali e Unindustri­a Treviso hanno siglato ieri un’intesa che recepisce un accordo quadro sulle molestie e la violenza nei luoghi di lavoro raggiunto che risale al 2007 e che ha come fondamento il diritto-dovere di denunciare ogni episodio che si registri negli ambienti aziendali. L’intesa prevede anche momenti di formazione ed un monitoragg­io sulla consistenz­a del fenomeno nel Trevigiano. Ad affrontare invece il tema della violenza sulle donne in senso stretto sarà oggi la questura di Treviso con una postazione mobile in Piazza Borsa mentre, in occasione di un evento pubblico nell’incubatore InfiniteAr­ea, di Montebellu­na, per ogni donna presente l’organizzaz­ione destinerà una precisa quota in denaro alla locale sezione della Lega italiana per la lotta ai tumori (Lilt).

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