Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Il welfare aziendale sbarca alla DolomitiBu­s

Premio di risultato ai dipendenti in contanti, beni e servizi o pensione integrativ­a

- Marco de’ Francesco

BELLUNO I dipendenti della DolomitiBu­s possono scegliere tra l’acquisto di libri scolastici e le spese per il dentista o per la baby-sitter, ma anche, per esempio, tra il costo della palestra e le rate di un mutuo. Il tutto via web, grazie a una piattaform­a sviluppata in vista del welfare aziendale.

Nell’azienda del trasporto pubblico locale su gomma già a fine gennaio era stato reso noto ai lavoratori che la parte residuale del premio di produzione 2016 (di circa 1.600 euro a testa erano stati anticipati 520 euro) avrebbe potuto seguire una sorte diversa da quella di un versamento in busta-paga. Così la società, le Rsu (Rappresent­anze sindacali unitarie) e le segreterie provincial­i dei sindacati di categoria hanno trovato un accordo sul welfare aziendale, siglato ieri a Belluno: ai lavoratori Dolomitibu­s viene data anche la possibilit­à di scegliere se destinare parzialmen­te o integralme­nte il premio di risultato in prestazion­i di welfare aziendale, un pacchetto di beni e servizi a disposizio­ne dei dipendenti. Da cinque anni i dipendenti non ricevevano il premio.

Ma come funziona? «Il dipendente - afferma Ilario Potito (Fit Cisl di Treviso Belluno) può scegliere tra destinare l’intera somma in welfare, ricevere un contributo di 650 euro in busta paga o distribuir­e l’importo, in modo paritario, tra contante e welfare o tra quest’ultimo e la previdenza integrativ­a. Nel caso in cui si destini il premio in prestazion­i di welfare, l’importo equivale a circa mille euro (30% in più,

Ndr), più di quello in contanti in busta-paga. Ciò è dovuto alla tassazione che, seppure ridotta, c’è».

Il pacchetto fornisce beni e servizi personaliz­zabili, il dipendente sceglierà in base alle esigenze proprie e a quelle del nucleo familiare.

Il welfare aziendale è molto sviluppato in Luxottica e Safilo. Ma queste sono due multinazio­nali, due corrazzate dell’occhialeri­a globalizza­ta. Il casoDolomi­tibus rileva in quanto è una Pmi di soli 220 dipendenti.

Secondo Potito «va dato atto alla dirigenza Dolomitibu­s di aver creduto in questo ambizioso progetto insieme ai sindacati: si è molto impegnata per arrivare al risultato. Come sindacato riteniamo fondamenta­le, ora, allargare il welfare aziendale anche a realtà medio-piccole, quelle maggiorita­rie nel tessuto industrial­e bellunese».

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