Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Ex Popolari, torna lo spettro del bail-in
L’Ad Viola incontra il ministro Padoan, sindacati spaventati: «Dicano qual è la situazione reale». Le due banche potrebbero chiedere allo Stato fino a 3,3 miliardi, determinante l’esito delle transazioni con i soci
Giorni decisivi per le due ex Popolari. La partita del rimborso dei soci diventa determinante anche in vista della ricapitalizzazione precauzionale con l’intervento dello Stato, al quale le due banche potrebbero chiedere un’iniezione di fondi da 2 a 3,3 miliardi. Torna lo spettro del bail-in, l’ad Viola incontra il ministro Padoan. Sindacati allarmati.
VICENZA La parola proibita, quella che finora era sempre stata esorcizzata nel silenzio, alla fine è uscita, per bocca del segretario generale del sindacato dei bancari Uilca, Massimo Masi : «Temiamo il bail-in (cioè la risoluzione, ndr) per le due ex Popolari venete, siamo enormemente preoccupati. Invitiamo l’Ad Viola e il Mef a svelare le carte e a fare luce sull’esatta situazione in cui versano i due istituti bancari».
Potenza delle coincidenze, proprio ieri mattina il plenipotenziario di Bpvi e Veneto Banca, Fabrizio Viola, è sceso in via XX Settembre a Roma per incontrare di persona il titolare dell’Economia nel governo, Pier Carlo Padoan, con cui ha discusso per quasi un’ora della situazione delle due banche e, in particolare, del pesante piano di ristrutturazione e ricapitalizzazione, a cui sarà chiamato a partecipare anche lo Stato. A questo proposito, è confermato che il Tesoro sta dialogando a distanza con Bruxelles per calibrare le modalità dell’intervento pubblico a sostegno delle ex Popolari venete, attraverso un percorso di ricapitalizzazione precauzionale che, però, secondo le regole europee non potrà riguardare la copertura delle perdite pregresse. Proprio per questa ragione, assume un rilievo decisivo l’esito dell’operazione di rimborso dei vecchi soci, entrata in questi giorni nella fase cruciale: più bassa sarà la percentuale di adesioni (oggi, a scadenza dell’offerta ormai vicina, siamo attorno al 35% , rispetto a un obiettivo dell’80%), più sarà elevato il rischio di contenzioso legale e, di conseguenza, maggiore l’accantonamento che le due banche dovranno mettere da parte. Le due banche si stanno preparando a tenere aperte alcune grosse filiali anche di sabato, per smaltire l’affluenza degli azionisti intenzionati a firmare l’accordo di transazione.
Secondo indiscrezioni raccolte ieri da Bloomberg, che fa riferimento a una fonte a conoscenza del problema, Bpvi e Veneto Banca si stanno preparando a chiedere fino a 3,3 miliardi di fondi statali per la ricapitalizzazione, all’interno di un piano che comunque dipenderà, per avere successo, dall’abilità delle due banche di ridurre i rischi del contenzioso legale con i vecchi soci. L’aumento di capitale complessivo, sempre secondo la fonte consultata da Bloomberg, sarà di 4,5 miliardi. Perciò, se la previsione è che il Tesoro possa iniettare dai 2 ai 3,3 miliardi di denaro pubblico, è evidente che una fetta consistente dell’aumento dovrà venire dalla parte privata, cioè in sostanza dal fondo Atlante, che controlla al 99% entrambi gli istituti di credito. Una porzione di questi soldi potrà derivare dalla conversione di circa 1,2 milioni di bond subordinati (che, però, ai fini del capitale, vanno conteggiati per la metà del valore), ma la prospettiva è che servano notevoli risorse aggiuntive: la fonte di Bloomberg fa riferimento alla cessione di crediti deteriorati per quasi 10 milioni di euro, alla vendita di alcuni asset, come la partecipazione in Arca Sgr, e a un drastico taglio dei costi operativi (a cominciare dal personale) oscillante fra il 30 e il 40%.
Qualche buona notizia? Una, in effetti, c’è. La commissaria dell’Unione Europea per la concorrenza, Margrethe Vestager, ha aperto alla possibilità di compensazione degli azionisti nel caso siano avvenute vendite abusive (misselling) di azioni Veneto Banca e Popolare Vicenza. «Dobbiamo essere sicuri - ha dichiarato Vestager che i consumatori possano venire compensati: se vai in banca con i tuoi risparmi, magari la pensione, vorresti metterli al sicuro e invece ti ritrovi azionista della banca. Questo è un rischio molto più grande».
Quando si sono verificate vendite abusive, ha continuato la commissaria, «abbiamo trovato strade per la compensazione attraverso meccanismi arbitrali oppure direttamente. In Spagna, le compensazioni sulla base di un meccanismo arbitrale per i singoli soggetti hanno funzionato abbastanza bene».