Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Moglie uccisa, il giudice negò l’allontanamento
Gambellara, il grido d’aiuto di Vanna Meggiolaro. Il pm: è omicidio-suicidio. I due si stavano separando
VICENZA Nel marzo 2016 il pm di Vicenza chiese che ad Antonio Facchin fosse vietato di avvicinarsi all’ex moglie. Il gip però respinse la richiesta. Martedì lui l’ha uccisa.
VICENZA Vanna Meggiolaro aveva capito. Dopotutto con quell’uomo era stata sposata per 25 anni e lo conosceva meglio di chiunque altro. Sapeva quanto Antonio Facchin potesse essere pericoloso: lo scorso anno aveva chiesto che venisse allontanato da casa, aveva anche presentato ai carabinieri delle registrazioni audio che dimostravano quanto fosse aggressivo. Ma non c’era stato niente da fare: per il gip di Vicenza non si trovavano gli estremi per cacciarlo dalla loro abitazione di Gambellara, paese di 3400 anime immerso tra i vigneti che confinano con la provincia di Verona.
Martedì, quando mancavano 48 ore all’udienza di separazione, questa operaia di 50 anni, s’è l’è ritrovato davanti. Quel che è accaduto dopo è un mistero. Di certo si sa che Facchin, artigiano edile di 54 anni, si mette alla guida dell’auto dell’ex moglie, con lei seduta sul sedile del passeggero. Questione di pochi chilometri: la vettura che sbanda all’improvviso, cambia corsia e, senza alcun tentativo di frenata, si schianta contro un camion. Muoiono così, uno accanto all’altra.
«È stato un incidente», la prima versione. Poi, però, sono cominciati i dubbi. È saltata fuori la questione dei maltrattamenti, di lui che per mesi ha ripetuto che non voleva andarsene di casa. Di quando lei, ai carabinieri, disse: «Sono in quella casa con lui e vivo costantemente controllata».
È stata sentita a verbale la figlia Sara, 24 anni. Martedì non riusciva a contattare la madre e si è spaventata a morte. Ha perfino chiamato l’avvocato Vanna Vigolo, che assisteva la donna nella causa di separazione. Ma anche lei non aveva notizie.
Invece, pochi minuti prima dello schianto, è proprio la Meggiolaro a telefonare a un familiare. «Mi ammazza, questo vuole che ci ammazziamo!». Basta questa frase a ribaltare tutto: è un delitto, non un incidente. Martedì, Facchin ha lanciato l’utilitaria contro il camion per mettere fine allo sfascio di una famiglia al quale lui non voleva rassegnarsi.
La procura ha aperto un fascicolo per omicidio volontario, destinato a essere archiviato subito, visto che il presunto colpevole è morto.
Tra le lamiere della strada regionale 11 rimangono accartocciate anche molte domande. Vanna Meggiolaro ripeteva da almeno un anno, che quell’uomo le faceva paura. Al punto che, quando era stata respinta la richiesta di allontanarlo da casa, era stata lei a chiedere ospitalità a un’amica. La donna era rientrata nell’abitazione di Gambellara solo la scorsa settimana: aveva preferito andarsene perché sapeva che sarebbe stato notificato l’atto di separazione e temeva la reazione di lui. «Era scappata per la paura» raccontano.
Ieri, davanti al giudice, ci sarebbe stata la separazione mentre il 21 marzo era in programma l’udienza preliminare a carico dell’artigiano, anche per i maltrattamenti inferti alla compagna nel 2016. Vanna era intenzionata a costituirsi parte civile. Ma l’ex marito l’ha uccisa prima che potesse farlo.