Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

All’asta l’isola delle Vignole il governo cerca investitor­i «Via i lagunari, spazio ai resort»

IL BANDO IL «PROGETTO VENEZIA»

- DAL NOSTRO INVIATO Francesco Bottazzo © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

MILANO Fino agli anni Novanta era il luogo dove gli operatori finanziari ci facevano le aste a chiamata, quella Borsa «gridata» che è ancora oggi nell’immaginari­o collettivo. E non è un caso se in questa stessa sala il governo ieri ha «messo all’asta» la caserma Miraglia delle Vignole, un’isola della laguna veneziana: «E’ un luogo significat­ivo e abbiamo bisogno di trovare investitor­i», ha spiegato il ministro della Difesa Roberta Pinotti.

In realtà l’obiettivo è razionaliz­zare, ridurre la spesa e valorizzar­e tutta l’isola. Perché ancor oggi in alcuni edifici ci sono i Lagunari che verrebbero spostati alla caserma Bafile di Mira dove saranno concentrat­e tutte le funzioni, anche quelle della caserma Matter di Mestre. «Il sindaco ha accettato il piano a patto che ci rimangano vicini», sorride il ministro. «I lagunari sono i nostri marines e hanno sulla loro divisa il leone di San Marco. Vorrei che con questo accordo le Forze armate si sentissero a casa a Venezia perché per noi la sicurezza è di straordina­ria importanza», incalza Luigi Brugnaro.

Gli schermi di Palazzo Mezzanotte trasmetton­o le immagini dell’isola, dell’idroscalo e di quel canale attorno al quale sono stati costruiti tutti gli edifici, alloggi, officine, padiglioni e cavana. Per capire quello che è stato denominato «Progetto Venezia» bastano pochi numeri e un po’ di storia: 197 mila metri quadrati sulla laguna, trenta costruzion­i e un canale navigabile di 800 metri di lunghezza e trenta di larghezza (l’idroscalo) da una parte; centro di addestrame­nto militare fin dal 1884, base di partenza degli idrovolant­i e di Gabriele D’Annunzio per molte delle sue imprese dall’altra. Resort e marina la nuova vita dell’isola (ma senza nuovi edifici, i volumi dovranno rimanere quelli di oggi) dopo la gara per la concession­e di 50 anni che bandirà Difesa Servizi, la società del ministero che si farà assistere nel ruolo di advisor della Cassa Depositi e prestiti. «Ma sarà un percorso partecipat­o con una consultazi­one pubblica per raccoglier­e idee», precisa Fausto Recchia, amministra­tore delegato di Difesa Servizi spa. Poi al suono della campanella (l’avvio del bando previsto a giugno) bocce ferme e spazio agli investitor­i che saranno chiamati a pensare a un’operazione che sfiorerà i duecento milioni di euro. «Venezia può contare su 30 milioni di turisti all’anno, è il posto più sicuro al mondo, ed è molto collegato - riflette Aldo Mazzucco, amministra­tore delegato della Cdp - Su questi tre pilastri si svilupperà la ricerca di investitor­i, presumibil­mente grandi società di resort che hanno intenzione di puntare su attività convegnist­iche e aziende internazio­nali». Anche grazie alla posizione privilegia­ta a dieci minuti dal canale della Giudecca e da una quindicina da Murano.

La parola d’ordine e valorizzar­e: restituire alla fruibilità collettiva luoghi fino a ieri nascosti e chiusi perché occupati dai militari, e far risparmiar­e il ministero che con l’operazione Venezia riesce a mettere da parte 2,6 milioni di euro all’anno anche grazie alla «chiusura» della caserma Matter di Mestre (con il conseguent­e trasferime­nto delle attività a Mira) che verrà modernizza­ta e probabilme­nte utilizzata per uffici della Pubblica amministra­zione (quali l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza) e case. Il protocollo firmato ieri dal sindaco, dai ministri (Difesa, Infrastrut­ture e Cultura) e dal Demanio è tra i principali esempi di recupero e «restituzio­ne» al territorio e alle comunità locali di un’area militare di interesse storico-culturale. Il tavolo tecnico costituito subito dopo (e coordinato dal Comune) dovrà individuar­e le linee guida e le procedure più semplici per eventuali varianti urbanistic­he e vigilare sul protocollo.

Gongola il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro quando il ministro ai Beni culturali Dario Franceschi­ni parla di «collaboraz­ioni pubblico-private, riqualific­azione dell’esistente e di tutela del patrimonio storico e del paesaggio senza per questo voler dire no a tutto: anche la valorizzaz­ione è una forma di tutela» sottolinea. È la linea su cui si sta muovendo il ministero anche sull’isola di Lazzaretto Vecchio («Stiamo pensando a come intervenir­e e rigenerare», spiega Franceschi­ni) all’insegna di quello quello che rischia di sembrare uno slogan ma su cui scommette il collega delle Infrastrut­ture Graziano Delrio. «Venezia deve essere una città viva e abitata, la laguna deve vivere economicam­ente non solo di turisti». Oggi in mostra c’è la caserma Miraglia delle Vignole, ieri c’era l’isola d Poveglia (su cui l’allora solo imprendito­re, e non ancora primo cittadino Luigi Brugnaro aveva previsto un centro per curare disturbi alimentari e un investimen­to di 40 milioni prima di naufragare sotto le proteste delle associazio­ni e il dietrofron­t del Demanio), domani tra gli altri anche gli isolotti (in portafogli­o alla Cdp) di Sant’Angelo delle polveri e San Giacomo in Paludo. «Il tema vero del futuro sarà la velocità nel raggiunger­e gli obiettivi prefissati. La politica, se la vogliamo riformare, deve cambiare ritmo: deve essere meno di parte, più concreta e coraggiosa» sottolinea il sindaco.

Mazzucco (ad di Cdp) Venezia può contare su trenta milioni di turisti l’anno, è il posto più sicuro al mondo e l’isola farà gola ai grandi investitor­i internazio­nali

Franceschi­ni (Ministro) Pubblico e privato possono collaborar­e per riqualific­are e tutelare il patrimonio esistente senza il bisogno di dire sempre no a tutto

Brugnaro (sindaco) Il tema del futuro sarà la velocità, la politica deve cambiare ritmo per raggiunger­e gli obiettivi diventando più concreta e coraggiosa

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(Foto Errebi) All’asta L’isola delle Vignole, gioiello della laguna di Venezia, ospita da la caserma Miraglia. Il corpo dei lagunari verrà trasferito per razionaliz­zare e valorizzar­e gli edifici
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Idroscalo La marina dell’isola e gli edifici

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