Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Luca verso la Procura: «Ritorno alle origini»

Primo sì del Csm al magistrato che, nato a Pieve, scoprì le tangenti di Padova e incastrò il serial killer Profeta

- Federica Fant © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

BELLUNO Con l’estate anche la Procura di Belluno potrebbe avere il nuovo procurator­e. Con alta probabilit­à sarà Paolo Giovanni Luca, che scherza: «Non dire gatto se non l’hai nel sacco». Bellunese di nascita (a Pieve di Cadore), marchigian­o di formazione (l’università e la laurea in legge con lode a Macerata, dove ha ricoperto il ruolo di consiglier­e in Prefettura) è padovano d’adozione. Ieri la Commission­e per gli incarichi direttivi del Consiglio superiore della magistratu­ra, all’unanimità, ha proposto di nominarlo procurator­e di Belluno, carica che assumerebb­e lasciando il ruolo di sostituto procurator­e generale a Venezia. La procedura ora prevede un ulteriore parere da parte del ministro della Giustizia, dopodiché la nomina ripasserà al plenum del Csm che avrà l’ultima parola. Infine, il nominativo del nuovo procurator­e sarà pubblicato sul bollettino.

Paolo Luca è nato a Pieve di Cadore il 5 maggio 1954, ha 62 anni. «Ho abitato a Pieve i primi 9 anni della mia vita, quindi con la famiglia ci siamo spostati nelle Marche, luogo d’origine di mia madre - racconta -. Dal 1981 all 1984 ho iniziato la mia carriera da consiglier­e in Prefettura, sono poi diventato magistrato nell’84 e, dopo un anno di tirocinio ad Ancona, sono stato assegnato a Padova in qualità di pretore. Ruolo che ho rivestito per sette anni, nella città del Santo. Dopodiché, per i 22 anni successivi, sempre a Padova sono stato sostituto procurator­e. Da quattro anni sono a Venezia in

Ho abitato a Pieve fino ai 9 anni, poi mi trasferii nelle Marche

A Padova sono stato per 7 anni pretore e per 22 sostituto procurator­e

Procura generale, l’incarico di Belluno sarebbe un ritorno alle origini».

A Padova, Luca ha lasciato il segno. Nel 1992, in piena Mani Pulite, era stato lui che, indagando su una denuncia per resistenza ai danni dei residenti che a Boara Pisani si opponevano alla discarica di Ca’ Bianca, aveva scoperto un giro di mazzette e aveva fatto arrestare 12 consiglier­i comunali su 15: tutti confessaro­no di essersi spartiti il malloppo dopo una cena sui colli, alla luce dei fari delle auto. Quindi, una dietro l’altra, altre storie di corruzione: l’arresto del vicesindac­o di Villafranc­a per una tangente, chiesta per autorizzar­e lo spostament­o di un’antenna telefonica; il caso Breda e il buco che, tra compravend­ite poco chiare, ha messo in ginocchio la casa per anziani; il fallimento del Gruppo Saccarifer­o Veneto, e lo scandalo di Garanzie Nordest e della Bcc dell’Alta Padovana. Ma anche gli omicidi Pasimeni e il serial killer Michele Profeta. Tutto sempre condotto con uno stile signorile e super partes, colto e raffinato che Paolo Luca teneva in aula, negli interrogat­orio e nelle requisitor­ie. Luca prenderà il posto di Francesco Saverio Pavone, in pensione da gennaio dopo cinque anni a Belluno e oltre 50 anni di carriera. Tra le prime cose che dovrà affrontare all’insediamen­to, forse l’estate, ci sarà l’annoso problema della carenza di organico, vero grande problema dell’intero palazzo di Giustizia.

Da 4 anni sono a Venezia, in Procura generale. Ora aspetto Belluno

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Una carriera ultradecen­nale Paolo Giovanni Luca, 62 anni, dovrebbe insediarsi entro l’estate

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