Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Luca verso la Procura: «Ritorno alle origini»
Primo sì del Csm al magistrato che, nato a Pieve, scoprì le tangenti di Padova e incastrò il serial killer Profeta
BELLUNO Con l’estate anche la Procura di Belluno potrebbe avere il nuovo procuratore. Con alta probabilità sarà Paolo Giovanni Luca, che scherza: «Non dire gatto se non l’hai nel sacco». Bellunese di nascita (a Pieve di Cadore), marchigiano di formazione (l’università e la laurea in legge con lode a Macerata, dove ha ricoperto il ruolo di consigliere in Prefettura) è padovano d’adozione. Ieri la Commissione per gli incarichi direttivi del Consiglio superiore della magistratura, all’unanimità, ha proposto di nominarlo procuratore di Belluno, carica che assumerebbe lasciando il ruolo di sostituto procuratore generale a Venezia. La procedura ora prevede un ulteriore parere da parte del ministro della Giustizia, dopodiché la nomina ripasserà al plenum del Csm che avrà l’ultima parola. Infine, il nominativo del nuovo procuratore sarà pubblicato sul bollettino.
Paolo Luca è nato a Pieve di Cadore il 5 maggio 1954, ha 62 anni. «Ho abitato a Pieve i primi 9 anni della mia vita, quindi con la famiglia ci siamo spostati nelle Marche, luogo d’origine di mia madre - racconta -. Dal 1981 all 1984 ho iniziato la mia carriera da consigliere in Prefettura, sono poi diventato magistrato nell’84 e, dopo un anno di tirocinio ad Ancona, sono stato assegnato a Padova in qualità di pretore. Ruolo che ho rivestito per sette anni, nella città del Santo. Dopodiché, per i 22 anni successivi, sempre a Padova sono stato sostituto procuratore. Da quattro anni sono a Venezia in
Ho abitato a Pieve fino ai 9 anni, poi mi trasferii nelle Marche
A Padova sono stato per 7 anni pretore e per 22 sostituto procuratore
Procura generale, l’incarico di Belluno sarebbe un ritorno alle origini».
A Padova, Luca ha lasciato il segno. Nel 1992, in piena Mani Pulite, era stato lui che, indagando su una denuncia per resistenza ai danni dei residenti che a Boara Pisani si opponevano alla discarica di Ca’ Bianca, aveva scoperto un giro di mazzette e aveva fatto arrestare 12 consiglieri comunali su 15: tutti confessarono di essersi spartiti il malloppo dopo una cena sui colli, alla luce dei fari delle auto. Quindi, una dietro l’altra, altre storie di corruzione: l’arresto del vicesindaco di Villafranca per una tangente, chiesta per autorizzare lo spostamento di un’antenna telefonica; il caso Breda e il buco che, tra compravendite poco chiare, ha messo in ginocchio la casa per anziani; il fallimento del Gruppo Saccarifero Veneto, e lo scandalo di Garanzie Nordest e della Bcc dell’Alta Padovana. Ma anche gli omicidi Pasimeni e il serial killer Michele Profeta. Tutto sempre condotto con uno stile signorile e super partes, colto e raffinato che Paolo Luca teneva in aula, negli interrogatorio e nelle requisitorie. Luca prenderà il posto di Francesco Saverio Pavone, in pensione da gennaio dopo cinque anni a Belluno e oltre 50 anni di carriera. Tra le prime cose che dovrà affrontare all’insediamento, forse l’estate, ci sarà l’annoso problema della carenza di organico, vero grande problema dell’intero palazzo di Giustizia.
Da 4 anni sono a Venezia, in Procura generale. Ora aspetto Belluno