Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Moto e quad nei boschi e sui sentieri, l’ira del Cai: «Rovinano tutto, puniteli»
BELLUNO Maggiori controlli e un invito a segnalare chi percorre sentieri e prati di montagna con moto o quad. Perché le due ruote, talvolta, sarebbero alquanto moleste. «Le nostre montagne e le nostre zone pedemontane sono oggetto da anni di continue incursioni di mezzi motorizzati che ne percorrono i sentieri, le mulattiere, le strade agro-silvo-pastorali e che, uscendo pure dai tracciati, deturpano boschi e pascoli, ghiaioni, letti di torrenti - segnala, preoccupato, il Cai -. I segni di tale pratica rendono evidente il carattere di vulnerabilità dal punto di vista ambientale. Il deterioramento e conseguente degrado di molti tracciati percorsi abitualmente dalle moto da trial o da enduro o da quad avanza da una stagione all’altra in modo rapidissimo e irreversibile. Il Club Alpino Italiano del Veneto conferma la propria contrarietà alla frequentazione della montagna per svago con qualsiasi tipo di mezzo a motore: dalle moto ai quad, dagli elicotteri e alle motoslitte».
ll Codice della Strada (nello specifico la legge 285 del 30 aprile 1992 e successive modificazioni) all’articolo 2 dice quali sono le strade destinate alla circolazione dei mezzi motorizzati e, tra esse, non vi sono i sentieri, le mulattiere e i tratturi. Ecco perché il Club auspica che le amministrazioni comunali, le Comunità Montane, le Province, la Regione «ognuna per le proprie competenze, vigilino e con apposite ordinanze».