Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
L’ALLEANZA CHE CREA SVILUPPO
Sul fronte dell’occupazione le università venete sono all’avanguardia, con il 90% dei loro laureati che trova un lavoro a tre anni dal titolo. Non così sull’altro fronte, quello dell’imprenditorialità. Le nostre università non sono in prima linea nel tracciare un percorso che porti al traguardo della creazione d’impresa gli studenti universitari propensi all’imprenditorialità anziché alla ricerca del posto di lavoro. Quali sono gli atenei più appetibili per gli studenti orientati all’innovazione imprenditoriale? La classifica 2016-17 delle migliori università per startup assegna il podio più alto alla Luiss, seguita dai Politecnici di Torino e Milano. Le università venete seguono a distanza. Ca’ Foscari in 17ma posizione, Padova 25ma e Verona 32ma. La comunità accademica veneta è quindi chiamata a intensificare gli sforzi per valorizzare lo spirito imprenditoriale dei suoi studenti.
C’è stato il tempo in cui l’imprenditorialità è stata appannaggio di artigiani, operai e tecnici diplomati. Per essere protagonisti del nuovo rinascimento imprenditoriale, bisogna abbeverarsi alla fonte più ricca d’imprenditorialità che si trova lungo il sentiero degli studi superiori. Con il loro modo di pensare divergente procedono per sentieri imprenditoriali mai esplorati prima le startup nate in seno all’alta istruzione.
La società imprenditoriale della conoscenza fiorisce quando l’apprendimento, l’ignoranza creativa (quella che intenzionalmente segue, non precede, la conoscenza), l’immaginazione e l’affermazione personale di tanti giovani universitari si fondono e s’incontrano con la volontà individuale di fare cose insieme ad altri più grandi di quelle che si potrebbero fare da soli. È questo un nuovo tipo di folla che configura l’economia della condivisione nelle sue due forme d’imprenditorialità collaborativa e cittadinanza collaborativa. Esse si complementano a vicenda e dischiudono un grande potenziale di opportunità da sfruttare insieme.
L’economia della condivisione ha già messo in moto un processo di democratizzazione dei consumi e della produzione. Grazie alle potenzialità che le tecnologie digitali offrono nel campo della manifattura, il consumatore diviene anche produttore di ciò che consuma. Si creano cose per se stessi e per condividerle con gli altri membri della comunità. Condividere per moltiplicare è, dunque, lo spirito che dovrà animare le università venete già alleate nello sviluppo di un centro di competenza per l’innovazione nella manifattura. È da questa alleanza che potranno scaturire spunti imprenditoriali per gli studenti che ne saranno coinvolti.