Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Dai rubinetti sgorga acqua blu «Colpa dei polli»
Un allevamento sversa integratori nella rete di Barbona Interrotta l’erogazione e mistero svelato nel pomeriggio
Acqua colorata di blu sgorgava ieri dai rubinetti di Barbona, 671 abitanti al confine tra Padova e Rovigo. «Tutta colpa dei polli».
BARBONA (PADOVA) Tutta colpa dei polli. Nell’acqua colorata di blu che ieri mattina sgorgava dai rubinetti di Barbona, 671 abitanti al confine tra Padova e Rovigo, c’erano gli integratori utilizzati da un’azienda avicola del posto per dissetare gli animali. Invece di finire negli abbeveratoi, la miscela ha raggiunto le abitazioni del circondario. E per precauzione i gestori dell’acquedotto hanno chiuso i rubinetti fino al primo pomeriggio.
Il fenomeno dell’acqua blu (ma anche schiumosa e maleodorante) ha colpito soprattutto via Marconi, stradina di villette a due passi dalla chiesa: «Alle sei e mezza, quando mi sono fatta la doccia, l’acqua era normale – racconta Stefania Motta, 44 anni, cuoca e madre di quattro figli -. Due ore dopo, mentre stavo lavando il bagno, ho notato che l’acqua era blu come l’anticalcare che stavo usando per la lavatrice. Ma ho capito che la causa non era quella e ho avvisato i vicini». Il tamtam si è sparso rapidamente: «Quelli dell’acquedotto sono venuti ad avvisarci prima che ci accorgessimo del problema - dicono Giorgia e Franca, le vicine di casa -. Alle nove e mezza erano già davanti a casa nostra e stavano svuotando il tombino».
Gli operatori del Centro Veneto Servizi (Cvs) hanno subito interrotto l’erogazione di acqua in tutto il comune, scaricato le condotte e prelevato alcuni campioni di acqua contaminata, mentre il sindaco Francesco Peotta ha emesso un’ordinanza di non potabilità e ha diramato l’allarme su Facebook. Nel frattempo gli abitanti di Barbona (il comune più piccolo del Padovano) hanno fatto di necessità virtù: «Abbiamo cucinato la pasta con l’acqua frizzante e abbiamo lasciato i piatti da lavare – aggiungono Giorgia e Franca -. Un nostro vicino di casa invece ha buttato via il ragù dopo aver ricevuto la notizia. Convivere con l’acqua avvelenata è un grande disagio, non possiamo lavarci e nemmeno dar da bere ai cani».
In paese c’è chi ha fatto scorta al supermercato e c’è chi si è rivolto ai parenti dei comuni limitrofi, come succede dopo le alluvioni e i terremoti: «Per fortuna a casa avevo sei litri di acqua in bottiglia – dice Stefania -. Mia mamma vive a tre chilometri da qui, ha detto che lì l’acqua blu non c’è e mi ha detto che posso andare a lavarmi da lei. Per fortuna i miei figli erano già a scuola, altrimenti rischiavano di bere l’acqua blu: noi adulti capiamo subito che c’è un problema, i bambini invece possono pensare a un gioco».
In piazza si scherza («Oggi siamo tutti sporchi», dice un anziano; «Io sono daltonico, magari l’ho bevuta», risponde un amico) e si punta il dito contro un allevamento di polli alle porte del paese. Dopo la comparsa dell’aviaria, del resto, la diffidenza è molta. E la conferma arriva dalle analisi: «L’inquinamento – si legge nella nota del Cvs – è partito da un’azienda avicola del territorio per un guasto interno allo stabilimento, che ha forzato la pressione e immesso in rete dei liquidi utilizzati per tracciare l’acqua. L’unica anomalia riscontrata, oltre al colore, riguarda i valori del ferro, che sono risultati di poco superiori alla norma».
Ieri pomeriggio quindi il Cvs ha riaperto i rubinetti, ma il divieto di usare l’acqua per scopi alimentari resta in vigore fino a oggi: il sindaco attende l’esito delle ultime analisi. E a Barbona intanto il coro è unanime: «Chi ha sbagliato deve pagare».
L’ironia Io sono daltonico, probabilme nte l’ho bevuta lo stesso