Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Emozioni, colori e zainetti profughi al debutto a scuola
Primo giorno alla Primaria per quattro ospiti dell’ex Serena
TREVISO «Vado a scuola! Vado a scuola!», gridavano saltellando da settimane nel grande cortile. Un’emozione quasi ovvia per tanti bambini trevigiani ma non per chi negli ultimi mesi ha vissuto dentro l’ex caserma Serena, assieme ad altre settecento persone, dopo essere scappato da fame e guerra.
Ieri era il primo giorno di scuola per quattro dei dieci minori accolti nella struttura gestita da Nova Facility: i due più grandi, di 8 e 9 anni, sono stati inseriti alla scuola Carrer di Sant’Antonino; i loro fratellini di 7 anni alla vicina scuola Manzoni.
Le educatrici che tutti i giorni li accudiscono giocando, insegnando la lingua italiana e rudimenti di scrittura e lettura e che li seguiranno nei compiti, erano ancora più felici di loro: il primo giorno di normalità per dei piccoli profughi.
A scuola, questi quattro bambini, non ci erano mai andati nella terra in cui sono nati, in Eritrea. Vivono da mesi nella caserma Serena assieme alle loro mamme, senza i loro papà. «Stamattina si sono svegliati prima del solito tanta era l’emozione – raccontano le operatrici -. Abbiamo portato le scarpe fare ginnastica, riempito gli zainetti e gli astucci con le matite colorate. Per loro è una cosa davvero importante». Non hanno ancora i libri ma arriveranno presto, glieli prenderà la cooperativa che li accompagnerà tutte le mattine in istituto.
Il benvenuto alle Carrer è stato caloroso e in classe i piccoli profughi verranno seguiti per qualche giorno da un mediatore culturale che li aiuta a comprendere meglio la lezione e ad inserirsi nonostante piccole difficoltà con l’italiano. Sono usciti con grandi sorrisi, proprio come dovrebbe essere alla loro età.
Fuori dal cancello, anche i genitori dei nuovi compagni di classe erano contenti di poter abbracciare questi bimbi così sfortunati che hanno, finalmente, la loro seconda possibilità.
«È doveroso – commenta una mamma -. Mi sorprende però che vengano inseriti a scuola solo adesso, si ritroveranno svantaggiati ed è un peccato perché avrebbero potuto avere dei risultati migliori partendo a settembre. Ma non avranno problemi qui, i nostri bambini sono sempre stati molto accoglienti con tutti i loro compagni stranieri».
«Ci fa piacere che siano con noi, speriamo che si integrino bene», dicevano le altre mamme, quasi commosse. Per la cronaca, se i piccoli hanno iniziato la scuola così tardi è perché avevano bisogno di documenti: ma adesso chi li ferma più.