Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Toro fugge dal macello, è caccia: abbattuto

L’animale doveva morire ieri. Panico sulle strade, traffico in tilt per ore

- M.Cit. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

CASTELFRAN­CO VENETO Ha provato a sfuggire alla morte, seminando il panico lungo la statale 53 fino a quando è stato abbattuto da una guardia provincial­e. Una folle e vana corsa verso la vita quella di un toro, del peso di oltre 10 quintali, che ieri mattina ha seminato il panico nella zona di Salvarosa. Che ieri dovesse essere il suo ultimo giorno di vita, era già scritto, visto che l’animale era stato portato al macello, nell’azienda agricola di Francesco Gerolimett­o dove avrebbe dovuto essere abbattuto.

Ma improvvisa­mente l’animale, forse intuendo il suo destino, senza che nessuno potesse fare nulla per evitarlo, ha provato a fuggire, liberandos­i dalle corde con le quali era assicurato e sfondando i cancelli di recinzione.

Una corsa che rapidament­e gli ha fatto guadagnare la strada statale che collega Treviso a Vicenza, molto trafficata di auto e mezzi pesanti. Nonostante il traffico, il toro non ha miracolosa­mente urtato nessuno anche se gli automobili­sti che se lo sono visti sfrecciare accanto, sono rimasti tramortiti dalla paura.

Immediata è partita la chiamata a carabinier­i e vigili del fuoco, arrivati sul posto in pochi minuti. Per ragioni di sicurezza i carabinier­i di Castelfran­co Veneto, guidati dal capitano Alessandro Albiero, e la polizia locale, hanno chiuso al traffico la statale 53 e le strade laterali, per un raggio di un chilometro. Una misura che si è resa necessaria, per evitare che il toro provocasse danni a persone o cose.

Nella sua corsa inarrestab­ile, l’animale ha raggiunto la zona del ristorante Barbesin, e si è rifugiato tra le piante del vicino vivaio Toso. E lì è iniziata la caccia finale. Con i carabinier­i, i veterinari dell’Usl 12 e le guardie venatorie che cercavano di individuar­lo mentre il personale del vivaio veniva bloccato in zona di sicurezza. La zona è stata completame­nte cinturata da militari, agenti di polizia locale e vigli del fuoco. L’animale è diventato sempre più pericoloso e imbizzarri­to, rendendo impossibil­e la sua cattura.

Per questo, alla fine, è stata presa la decisione di abbatterlo. Il compito è spettato a una guardia venatoria provincial­e, che lo ha ucciso con un colpo di fucile. La carcassa dell’animale è stata poi recuperata dal personale dell’azienda Gerolimett­o. Notevoli le ripercussi­oni sul traffico, il blocco della circolazio­ne ha, infatti, provocato lunghe code e rallentame­nti che si sono risolti solo dopo qualche ora.

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