Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Gol, penalty e recupero: la seconda opportunit­à che riscrive una stagione

- di Daniele Rea © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

La vita sa dare e togliere. E lo sport, che della vita fa parte, non si sottrae alla regola, tantomeno il calcio. A volte dà o toglie un rigore, con conseguent­e pioggia di ubbie sul penalty assegnato o non concesso. Oppure concesso e poi tolto, come è successo al Padova a Reggio Emilia non più tardi di dieci giorni fa. A volte il calcio offre minuti. Minuti preziosi che possono cambiare il corso di una stagione. Minuti di recupero, li chiamano. E a volte significa non solo recupero del tempo perduto ma anche recupero di un’occasione. La seconda possibilit­à. Prendete la domenica appena trascorsa sui campi: Venezia e Vicenza, solo per fermarsi a due delle venete tra Lega Pro e serie B, hanno trovato, nello spazio di pochi minuti, lo spazio e il tempo per cambiare — forse — il senso di un campionato. Il Venezia al Penzo ha trovato la botta vincente al 93’ con un colpo del suo centravant­i Geijo Pazos, scardinand­o all’ultimo assalto la difesa del Modena. Un gol che, perché no, potrebbe risultare da qui a fine maggio come il più importante. Perché se è vero che i gol non si contano ma si pesano, quello dell’attaccante spagnolo pesa come il piombo, nel giorno in cui il Parma si ferma sul pari a Mantova. Sono sette i punti di vantaggio della squadra di Inzaghi sui Ducali, otto su un Padova che continua a marciare a un ritmo altissimo. E minuti di vita — sportivame­nte parlando — ha trovato al Menti anche il Vicenza, domenica sera, contro il Pisa: uno scontro diretto, in dieci contro undici e sotto di un gol. Poteva essere l’inizio della fine e invece no. Anche qui, il «recupero» ha regalato vittoria e tre punti di ossigeno ai biancoross­i. Gol di Ebagua all’87’, rigore trasformat­o da Urso al 93’. Sei minuti prima la squadra di Bisoli affogava nel pantano del fondo classifica. Sei minuti dopo trovava una vittoria che porta il «Lane» addirittur­a fuori dalla zona più calda. Che dire? Quei minuti che ti servono per respirare sono dappertutt­o, anche quando sembra che non ci sia più aria. E i minuti che prima ti hanno punito, adesso possono salvarti. Si chiama seconda opportunit­à e spesso ci vorrebbe anche nella vita di tutti i giorni.

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