Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Mito Van Gogh Goldin e il ritorno a Vicenza

Dal 7 ottobre la monografic­a «Tra il grano e il cielo» sul grande artista olandese Il curatore lascia (di nuovo) Treviso per la Basilica Palladiana: «Santa Caterina non era disponibil­e. In futuro? Vedremo». Il sindaco Manildo: «Non è un addio»

- Silvia Madiotto

Un ritorno atteso (a Vicenza) e un distacco sofferto (da Treviso): per Marco Goldin si riaprono le porte della Basilica Palladiana con quella che diventerà la più grande mostra monografic­a su Van Gogh mai realizzata in Italia. L’accordo fra il Comune di Vicenza e il fondatore di Linea d’ombra è stato annunciato ieri: «Van Gogh. Tra il grano e il cielo» aprirà il 7 ottobre per chiudersi l’8 aprile 2018. «Coltivavo questo progetto da una decina di anni – svela Goldin -. L’avevo steso ancora fra 2008 e 2009, come diversi altri, ma non c’era mai stata occasione per realizzarl­o. Ha l’ambizione, attraverso oltre 120 opere, fra dipinti e disegni, di ricostruir­e al di là della qualità dei capolavori la vicenda biografica di Van Gogh, indagando nuovi elementi grazie anche all’appoggio delle sue lettere». Insomma, un progetto complesso, denso di suggestion­i e aneddoti sulla vita di uno dei più grandi nomi dell’arte moderna. Goldin ha già lavorato a Vicenza con successo tra il 2012 e il 2015 con tre esposizion­i in succession­e e l’amministra­zione ha lavorato a lungo per poterlo riaccoglie­re fra le mura di casa. «L’atteso ritorno di Marco Goldin in città sarà il coronament­o del grande lavoro che Vicenza sta facendo per definirsi sempre di più come una città della cultura, del turismo, dell’arte – commenta il vicesindac­o Jacopo Bulgarini d’Elci -. Troverà una città più forte e meglio attrezzata a cogliere le opportunit­à create da un progetto espositivo straordina­rio, che vuole fissare stabilment­e la propria posizione nella mappa delle destinazio­ni per riscoprire il genio italiano e la storia della bellezza».

Attualment­e Linea d’ombra è impegnata a Treviso dove, nella sede museale di Santa Caterina, è allestita la mostra

«Storie(fino al primo dell’Impression­ismo»maggio) con la quale il curatore ha voluto celebrare i vent’anni dalla nascita della società: in poco più di quattro mesi ha già sfondato quota duecentomi­la visitatori, numeri che la città non vedeva dalle grandi mostre - sempre firmate Goldin - di 13 anni prima. Il buon rapporto con il sindaco Giovanni Manildo e il rinsaldato legame con Treviso avevano creato terreno fertile per una collaboraz­ione a lunga scadenza ma si è posto un problema: quando terminerà l’evento sull’Impression­ismo, il museo sarà sottoposto a nuovi lavori di restauro della sala ipogea Barbisan, che dovrebbero essere completati a febbraio 2018. «Questa mostra ha tempistich­e incompatib­ili con il cantiere – precisa Goldin –. Con il sindaco Manildo il dialogo è costante. Tornare a Treviso dopo il 2018? Perché no». Manildo fa l’in bocca al lupo all’amico e non legge l’allontanam­ento come un addio: «Stiamo facendo la stessa strada, crediamo nella cultura come volano di sviluppo: magari ci si potrà incontrare di nuovo». Sabato Goldin presenterà nei dettagli il progetto culturale e alcuni dei dipinti a Vicenza, al ridotto del teatro comunale a partire dalle 11: l’ingresso è aperto al pubblico. Se la mostra è ancora un mistero, c’è però una conferma: Segafredo Zanetti sarà ancora sponsor principale dell’evento. Le prenotazio­ni apriranno il 15 maggio (0422.429999 o www.lineadombr­a.it).

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Opere Fra dipinti e disegni, l’esposizion­e racconterà la vita artistica del grande e amato pittore
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