Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Vinitaly si fa social e gioca la carta digitale Aumentano i buyer
VERONA Archiviata l’edizione celebrativa del mezzo secolo di vita, il Vinitaly di quest’anno dovrà rappresentare un nuovo inizio, per essere all’altezza delle sfide del presente e soprattutto del futuro. Questo il messaggio lanciato ieri alla conferenza stampa a Roma di lancio della manifestazione, che si terrà dal 9 al 12 aprile.
Sarà un nuovo inizio, intanto, per Veronafiere che da qualche settimana è ufficialmente una spa: «Abbiamo un piano industriale che ci permetterà di fare investimenti importanti», dice il presidente Maurizio Danese. Nuovo inizio anche per Vinitaly, che rimane manifestazione leader del settore ma non si può cullare sugli allori: l’export del vino italiano continua a crescere (più 4 per cento) ma solo grazie al boom del Prosecco, mentre la penetrazione in mercati come quello cinese resta minima. Ecco che la manifestazione veronese dovrà cambiare sempre più pelle: da manifestazione fieristica tradizionale, a piattaforma di promozione del vino italiano all’estero, 365 giorni all’anno.
Va letta in quest’ottica l’organizzazione dell’edizione numero cinquantuno o, come ripetono a mo’ di slogan da Veronafiere, del «50 più uno». Uno dei primi ambiti in cui si testerà il nuovo corso è quello che il direttore generale Giovanni Mantovani chiama il «facilitatore digitale»: un’applicazione che sarà testata su 3mila buyer selezionati e che permetterà tutta una serie di attività «social» e di «community» dedicate, dal networking, al follow-up di eventuali incontri di business al rating dei servizi. «Dimostriamo di avere il coraggio di cambiare e di creare qualcosa di nuovo e utile per il vino italiano», sottolinea ancora Mantovani. Altra novità tecnologica sono i beacon (strumenti che inviano agli smartphone nei paraggi informazioni sul prodotto) installati presso gli stand dei vini selezionati per entrare nella nuova Guida 5 Stars Wines (che sostituisce il concorso enologico).
Vinitaly prosegue con l’edizione di quest’anno il percorso iniziato nel 2016: quello di tenere il più possibile lontani dalla fiera i «turisti del vino», per cui verrà organizzato invece il fuori-salone «Vinitaly and the City», da venerdì 7 a martedì 11 aprile, tra le piazze della città e l’Arsenale. Ma quest’anno c’è una novità in più: lo sbarco sul lago di Garda, e in particolare a Bardolino.
L’edizione di quest’anno coincide anche con i sessant’anni dei trattati di Roma. In quest’ottica, ha detto il ministro alle Politiche Agricole Maurizio Martina, «chiediamo a Verona di essere la capitale della riflessione sulla Pac (Politica agricola comune), una riflessione a 360 gradi che faremo alla presenza del Commissario Ue dell’Agricoltura, Phil Hogan»,
I bilanci si faranno alla fine: ma Vinitaly 2017 si attendono 30 mila buyer qualificati, 2 mila in più del 2016, con 5 mila incontri b2b già fissati. Tra le degustazioni più interessanti programmate, una verticale di Sassicaia e una dei vini di Ningxia, la «Bordeaux cinese», solo uno dei tanti eventi per conoscere meglio le potenzialità del gigante asiatico. Anteprima, come sempre, alla vigilia dell’inaugurazione, sabato 8 aprile in Gran Guardia, con Opera Wine e i vini della top 100 dei produttori selezionati da Wine Spectator. Esclusa dalla classifica, quest’anno, la cantina toscana di Sting.