Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Fumogeni a San Marco, fallisce la rapina

Venezia, i candelotti accesi come diversivo per l’assalto alla gioielleri­a. Due banditi in azione un terzo faceva da copertura Paura tra turisti e commercian­ti

- Di Elisa Lorenzini

VENEZIA Il fumo si è alzato dalla base del campanile e ha riempito piazza San Marco, provocando il fuggi fuggi generale. Un incendio? Terrorismo? No, un diversivo per mascherare una rapina alla gioielleri­a «Rocca Damiani». Un colpo che però non è andato a segno, tra scene da film e le successive polemiche dei commercian­ti perché ieri la piazza non era vigilata. Mentre tutti gli occhi erano puntati sul fumo, due banditi, uno dei quali è stato ripreso dalle telecamere, sono entrati in azione nella gioielleri­a «mascherati». Hanno minacciato le commesse intimando di consegnare i preziosi ma il cliente di un caffè vicino si è accorto che qualcosa non andava e ha dato l’allarme. E i rapinatori, a quel punto, hanno desistito e sono scappati.

VENEZIA Il fumo bianco si è alzato dalla base del campanile e in un baleno ha riempito piazza San Marco: subito è stato il fuggi-fuggi. Il primo pensiero è andato al terrorismo o a un possibile incendio, ma così non era. Si trattava di un diversivo per mascherare una rapina alla gioielleri­a «Rocca Damiani» sotto le procuratie Vecchie.

Un colpo che, però, non è andato a segno nonostante fosse stato studiato accuratame­nte per una delle piazze più vigilate del mondo. Ed è proprio questo che ha fatto infuriare i commercian­ti, che hanno polemizzat­o sulla sicurezza di una piazza in cui ieri alle 13 si sono vissute scene da film.

Mentre tutti gli occhi erano puntati sul fumo, due banditi, uno dei quali è stato ripreso dalle telecamere mentre guardava per sette volte l’orologio, sono entrati in azione nella gioielleri­a ex Missiaglia, «mascherati» da clienti. Il primo si è fatto aprire la porta dalle due commesse, ha piazzato sulla fessura un giornalino per tenerla aperta e subito dopo è entrato il complice. Uno basso, l’altro più alto, forse stranieri per una sola espression­e che una commessa ha avvertito poco dopo: «Get off», andiamocen­e. Sono entrati a volto scoperto, indossavan­o gli occhiali. Con una pistola (non è chiaro se vera o finta) hanno minacciato le commesse intimando a gesti di consegnare i preziosi. Le hanno spinte in un’area del negozio non visibile dall’esterno, dove le vetrine sono oscurate nel fondo dai pannelli bianchi della pubblicità dei brand.

Mentre una delle due si è avvicinata alla cassa, la seconda si è lanciata sulla vetrina per cercacompl­ice re di attirare l’attenzione. Un cliente sudamerica­no seduto ai tavolini del vicino caffè Quadri ha capito che qualcosa non andava e ha attirato l’attenzione di altri clienti e dei passanti. I malviventi hanno capito di avere i minuti contati e hanno deciso di abbandonar­e l’impresa. Si sono lanciati verso l’uscita sul retro, una porticina che dà su una calletta dietro la piazza, hanno acceso un altro fumogeno per occultare la fuga e si sono dileguati. Nel frattempo anche il terzo che aveva acceso uno dei due fumogeni ai piedi del campanile si è dileguato.

Paura tra i venditori di souvenir della piazza, in tanti hanno lasciato i banchetti. «Un clima irreale», racconta chi si trovava lì. E gli occhi di centinaia di turisti che ogni giorno affollano la piazza sono stati catturati subito dal denso fumo, mentre i commercian­ti si chiedevano come stesse accadendo. «Mentre capitava tutto – dice Roberto Magliocco, presidente dell’Ascom di Venezia che in quei minuti si trovava in piazza - non ho visto forze dell’ordine presenti, sono arrivati una volta passato il fumo. Questo dimostra che la piazza va tenuta maggiormen­te sotto controllo, con una sorveglian­za più stretta».

L’arrivo di carabinier­i, polizia, vigili del fuoco e polizia municipale che sorveglian­o la piazza nella zona del fumogeno era imminente. Il ministro della giustizia Andrea Orlando in un incontro a Mestre aveva già affrontato la questione: «Abbiamo rafforzato la presenza delle forze di polizia sul territorio, si è sbloccato il turnover, c’è stata una riqualific­azione dei corpi. Nel Ddl che è stato approvato due giorni fa c’è un aumento delle pene per i furti negli appartamen­ti e per le rapine, credo che questo sia un segnale che va nella direzione giusta».

Le indagini ora sono in mano ai militari della Compagnia di Venezia e del nucleo investigat­ivo che stanno esaminando le immagini registrate delle telecamere che hanno inquadrato in volto i due rapinatori.

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 ??  ?? Una «nebbia» sulla piazza A sinistra, la piazza al momento dell’azione dei banditi. Sopra il ritrovamen­to di uno dei fumogeni utilizzati
Una «nebbia» sulla piazza A sinistra, la piazza al momento dell’azione dei banditi. Sopra il ritrovamen­to di uno dei fumogeni utilizzati

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