Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

La tassa sulla Pedemontan­a resterà ma soltanto per un anno

Un emendament­o della maggioranz­a riduce i tempi del prelievo. E l’approvazio­ne della manovra slitta a fine mese

- Di Monica Zicchiero

VENEZIA I veneti pagheranno l’addizional­e Irpef per un solo anno. Precisamen­te, nel 2019. L’emendament­o è stato presentato ieri ufficialme­nte in prima e seconda commission­e da Silvia Rizzotto (Zaia Presidente) e fa riaffiorar­e le perplessit­à della maggioranz­a sulla manovra per la Pedemontan­a.

Scontentar­e i contribuen­ti per un anno solo segna uno dei punti di equilibrio raggiunti; l’altro è la frenata sul provvedime­nto che il presidente Luca Zaia voleva passasse veloce e spedito. Ieri il presidente della prima commission­e Marino Finozzi è entrato in aula annunciand­o: «Ragazzi, oggi non finiremo». E infatti il voto è slittato a mercoledì prossimo, per quello definitivo del Consiglio se ne riparlerà a fine marzo. L’esame del nuovo contratto con Sis (la Regione pagherà 300 milioni una tantum invece di 532 in 15 anni, affitta la strada 153mila euro l’anno per 39 anni e si tiene i pedaggi) non è neanche iniziato perché non è stato assegnato ad alcuna commission­e. Il capogruppo della Lega Nicola Finco spiega il rinvio come «volontà di approfondi­re insieme ai colleghi dell’opposizion­e». Non che ieri si sia rimasti in superficie: alla riunione a dare delucidazi­oni c’erano una decina di dirigenti regionali, il direttore generale Ilaria Bramezza, il commissari­o per la Pedemontan­a della Regione Marco Corsini, il vicepresid­ente Gianluca Forcolin e l’assessore alle Infrastrut­ture Elisa De Berti. «La situazione non si presenterà per i prossimi project - ha assicurato De Berti - Mai più cantieri senza soldi e con dati di traffico non totalmente affidabili». «Applichere­mo l’addizional­e per un solo anno e sintetizze­remo anche la variazione al documento di programmaz­ione»,annuncia Forcolin. La sintesi viene incontro a Forza Italia, che ha trovato eccessivo il dilungarsi del documento sulla storia tribolata della Pedemontan­a. «Il documento di programmaz­ione approvato a dicembre parla già della Pedemontan­a - spiega Massimo Giorgetti - E parla anche di altre infrastrut­ture, altrettant­o importanti. Inutile mettere nel documento del consiglio spiegazion­i che attendono alla responsabi­lità di scelta che invece sono della giunta».

Insomma le cause politiche della frenata sulla manovra stanno nell’insofferen­za leghista per le tasse, nell’accento azzurro sulla necessità di pensare anche a infrastrut­ture che non interessin­o solo vicentini e trevigiani e nella volontà di rendere la decisione più partecipat­a possibile aspettando le osservazio­ni scritte delle categorie e le proposte dell’opposizion­e. Mercoledì, infatti, il Pd presenterà come ipotesi di minima una rimodulazi­one delle aliquote. Il massimo sarebbe l’azzerament­o dell’addizional­e. «Chiediamo siano valutate soluzioni meno onerose che evitino di applicarla: porteremo noi alcune proposte», assicura Stefano Fracasso. E solleva il dubbio che si possa davvero sottoscriv­ere col concession­ario Sis un nuovo contratto nel quale la società non rischia di suo e, anzi, guadagna: in questo modo, somiglia più ad un appalto classico che ad un project. «Le penali accumulate finora per il ritardo di cantieri e pagamenti, come sono state risolte? - chiede Bruno Pigozzo -Ci interessa capire se sono state scontate, assorbite in quei 300 milioni, pur di uscirne». Questo è stato il cavallo di battaglia di Marino Zorzato (Alleanza Popolare) che si è presentato con una lista di domande lunga così. «Se l’addizional­e dura solo un anno, siamo sicuri di averne davvero bisogno? Quanto ci guadagna Sis? Bene il dimezzamen­to temporale ma speriamo che imputando la cifra diversamen­te in bilancio o trattando con l’impresa, la si possa eliminare». «Restiamo perplessi su di un’opera a carico dei cittadini, costruita con soldi anche pubblici da un privato che intasca i ricavi», obietta Jacopo Berti dal M5s.

Finco Vogliamo esaminare a fondo la variazione insieme alle opposizion­i Zorzato Se la tassa vale solo per 2019, ne abbiamo davvero bisogno?

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