Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Quell’uomo vestito di grigio sparito nel nulla»

- E.Lor. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VENEZIA «Abbiamo visto il fumo, poi un nostro cliente sudamerica­no ha capito che c’era qualcosa che non andava, ha visto la commessa della gioielleri­a battere sul vetro e subito ha attirato l’attenzione dei passanti che si sono messi a guardare verso il negozio per capire cosa stesse succedendo». Il racconto è di Vanni Bonotto, uno dei manager dello storico Caffè Quadri, il locale che confina con la gioielleri­a ex Missiaglia. È grazie al loro cliente se la rapina non è andata a buon fine e se le commesse sono riuscite a cavarsela senza graffi ma solo con tanta paura.

«Il primo a entrare nella gioielleri­a è stato un nostro collega - racconta il primo cameriere del Quadri Stefano Battistin - ha visto le due ragazze terrorizza­te che però avevano il telefono in mano e stavano già chiamando le forze dell’ordine. Abbiamo portato loro una camomilla». Poi aggiunge: «Lavoro qui da 39 anni e mai ho visto una cosa del genere, la piazza è ben vigilata ma questo fatto dimostra che se qualcuno vuole fare del male può agire senza problemi».

L’azione degna di una scena da film è iniziata però dall’altro lato della piazza, sotto il campanile di San Marco. Adriano era lì con il suo banchetto: «Ho visto un uomo di corporatur­a grossa vestito con una maglia a maniche lunghe grigia e in testa un cappellino da baseball, posare un oggetto a terra e subito dopo si è alzato il fumo. Si è allontanat­o, ho cercato di seguirlo, ha girato dietro il campanile ma poi è sparito nella nebbia». Una sua collega invece è fuggita via: «Ho avuto paura, la gente scappava, ho lasciato il banchetto e sono fuggita verso la torre dell’Orologio. C’era una signora americana disperata perché aveva il figlio dentro al campanile in quel momento».

Stefano Blasi è uno dei cinque fotografi autorizzat­i della piazza. «Ho sentito un sibilo, ho visto il fumo e ho avuto paura. Ci siamo allontanat­i ma non ci sono state scene di panico, regnava una calma irreale. Ho pensato a quanto presto fa un malintenzi­onato a farci del male nonostante la piazza sia solitament­e ben presidiata da parte delle forze dell’ordine».

Il presidente del gruppo Damiani, Guido Damiani sottolinea: «I nostri dipendenti hanno reagito con coraggio e grande presenza di spirito, quando hanno capito cosa stava accadendo hanno fatto scattare l’allarme».

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Indagini in corso per risalire all’identità dei due banditi che ieri hanno tentato l’assalto a una gioielleri­a di Venezia Le indagini

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