Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Tornado, Curcio bacchetta Zaia: decidete sui fondi
VENEZIA Tornado, il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio scrive al governatore Luca Zaia e in una lettera recapitata a Palazzo Balbi tre giorni fa lo avverte: avete 15 giorni per decidere sui fondi, o li diamo ad altri.
VENEZIA Il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio scrive al governatore Luca Zaia e in una lettera recapitata a Palazzo Balbi tre giorni fa lo avverte: avete 15 giorni per decidere come spendere i soldi donati dagli italiani agli abitanti della Riviera del Brenta colpiti dal tornado tramite l’sms solidale al 45500; se per allora non avrete scelto un progetto e non ci avrete detto come e quando intendete realizzarlo, ci arrangiamo.
La vicenda è quella, purtroppo nota, dei fondi raccolti con la campagna di solidarietà seguita alla catastrofe dell’8 luglio 2015, che da oltre un anno e mezzo sono fermi in cassa senza che nessuno abbia stabilito che farne (si può ragionevolmente ritenere con un certo disappunto di chi ha donato e di chi avrebbe tanto voluto ricevere). Un’impasse che riguarda non soltanto i 250 mila euro donati nel conto corrente aperto dalla Regione (oggetto di una recente bacchettata del Tar per via della scarsa trasparenza) ma pure i 211 mila raccolti grazie agli sms inviati al numero della Protezione civile. In buona sostanza, non si sa come spenderli perché i municipi di Mira, Dolo e Pianiga non riescono ad accordarsi su un progetto comune, in linea con le norme che limitano l’impiego delle donazioni via sms alle sole opere pubbliche andate distrutte nella catastrofe. La Regione, che dovrebbe mediare, non ne esce e ora Curcio s’è stancato: affossato il progetto del centro sportivo di Cazzago («Non soddisfa i requisiti indispensabili»), il capo della Protezione civile dà alla Regione due settimane per sbloccare l’iter, dopo di che il Dipartimento farà da sé, insieme al Comitato dei garanti e agli operatori di telefonia. Questo, scrive Curcio a Zaia, «per non vanificare lo spirito delle donazioni solidali». E non è escluso che i soldi vengano dirottati in altre regioni d’Italia, «per altri interventi emergenziali».