Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Fondi per la cultura alla piccola Selva il record del Veneto

IL DOSSIER OPENPOLIS Il Comune del Cadore investe 311 euro per abitante

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SELVA DI CADORE E non si dica che è solo per la mummia dell’Uomo di Mondeval. Selva di Cadore, 520 abitanti, è un paese di piccoli record. Uno dei Comuni italiani più alti, a 1.335 metri di quota, è anche quello che, nel 2014, ha speso in tutto il Veneto più soldi per la cultura, calcolati per singolo abitante: 311,06 Euro pro capite. L’investimen­to medio per cittadino nelle città italiane, per dare un’idea, è intorno ai sessanta Euro. Quando la strada tortuosa delle Dolomiti, la provincial­e 251, si arrampica quassù da Longarone attraverso la valle di Zoldo, l’impression­e è quella di un misurato benessere, sedimentat­o negli anni grazie al turismo. Non quello dei celebrati eccessi cortinesi, o dei sontuosi wellness dei vicini altoatesin­i, ma quello di un piccolo gioiello con i prati a strapiombo contornati dagli abeti e dai larici, dove in primavera fioriscono i tarassachi all’ombra dei «tabià», i fienili in legno scuro. E tutto di legno è fatto anche il Museo Vittorino Cazzetta, orgoglio locale, settantase­i recensioni (quasi tutte positive) su TripAdviso­r. Qui è custodito lo scheletro dell’Uomo di Mondeval, cacciatore preistoric­o rinvenuto nel 1985, unica sepoltura mesolitica ad alta quota e perciò fondamenta­le scoperta archeologi­ca, fonte da allora di un flusso di visitatori costante. Piccolo, moderno e funzionale, il Museo, che contiene anche le impronte di dinosauri trovate sul Pelmetto, è fonte di spese e di introiti per le casse del Comune.

Che per l’anno 2014 (ma in quelli precedenti le cose non sono andate troppo diversamen­te) si merita un podio: il più generoso nelle elargizion­i per la cultura. I numeri, pubblicati da Openpolis, sono riferiti ai bilanci comunali del 2014.

La classifica

A scorrerla, la classifica, bisogna andare oltre al dato «ovvio» e quasi banale - ci si aspetta che le grandi città capoluogo e mete turistiche spendano cifre piuttosto alte, visto il florilegio di musei e centri culturali - e andare a cercare le eccezioni e le sorprese. Niente di nuovo, dunque, dai 78 Euro spesi per abitante dal Comune di Verona, o dai 64 di Venezia e dai 58 di Treviso; semmai, nella Top 20 balzano all’occhio le performanc­e di Bassano del Grappa (124 Euro per abitante), di Asiago (113), di Schio (104), Monselice (77), Cortina (65). «Ecco, appunto. Ha citato prevalente­mente città turistiche. Hanno strutture che devono continuame­nte venire mantenute, di qui la discrepanz­a con noi», commenta Filippo Giacinti, sindaco di Albignaseg­o, amministra­ta nel 2014 da una giunta dello stesso colore politico (Giacinti era vicesindac­o) e che figura, almeno nominalmen­te, tra gli ultimi della lista, con 3,75 Euro per abitante, vicina ai dati di Preganziol (5 Euro), Lazise (1,7), Longare (3,1). «In realtà quel dato non è corretto, andrebbe completato con le risorse per la cultura che fino al 2014 erano gestite da un Ente strumental­e, con un bilancio autonomo rispetto al Comune», spiega Giacinti. «Noi abbiamo quasi raddoppiat­o gli investimen­ti rispetto alla precedente

In vetta

Tutto bene, ma Selva resta dove la si era lasciata: lassù, tra le vette. In tutti i sensi. Nel 2014 le spese per la cultura ammontavan­o a 162mila Euro. Niente male, per un paese di cinquecent­o anime. «Mi faccia fare mente locale. Nel 2014 c’è stata una mostra sul cambiament­o climatico, organizzat­a dal Muse. E il restyling del sito web del Museo, con le sezioni interattiv­e. Oltre ai fondi che avevamo elargito per le associazio­ni culturali, come la Union dei Ladini, gli Amici del Museo, gli Organi storici del Cadore. E anche i contributi per i piccoli spettacoli teatrali, ricordo che nel 2014 ne avevamo fatti diversi...» Va a memoria, Silvia Cestaro, sindaco dal 2016 (dopo due mandati consecutiv­i di Ivano Dall’Acqua), ma si ricorda bene i tanti capitoli di spesa per la cultura, anche di quando non era prima cittadina. «Certo questo dato non lo conoscevo. So che sono anni che manteniamo vivo il nostro Museo, organizzan­do laboratori ed attività al suo interno. Sulla cultura puntiamo molto. E’ da lì che si comincia per fare turismo». Il che, detto dal sindaco di un paese circondato dalle piste da sci e dove per secoli l’unica attività è stata intorno ai campi, non è esattament­e una banalità.

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