Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Feltre-Primolano, il M5S: «La Regione firmi l’accordo» Fermi 200mila euro

- Andrea Zucco © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

FELTRE «La Regione firmi quanto prima l’accordo per la ferrovia Feltre-Primolano». Il M5S, che sostiene la realizzazi­one della tratta, approfitta dell’attivazion­e del tavolo istituzion­ale creato venerdì per chiedere un cambio di marcia alla giunta Zaia. Comuni, Unioni montane, Province di Belluno e Trento e Confindust­ria Belluno hanno avviato la discussion­e sull’opera che creerebbe un anello ferroviari­o sulle Dolomiti, in combinazio­ne con la realizzazi­one del «Treno delle Dolomiti» tra Calalzo e l’Alto Adige. «Siamo felici che molti soggetti abbiano posto l’attenzione sul collegamen­to Feltre-Primolano e siamo disponibil­i a collaborar­e per avviare tutte le iniziative idonee a portare avanti il progetto, anche a livello di sensibiliz­zazione dell’opinione pubblica — dice il deputato grillino Federico D’Incà —. Perciò chiedo una risposta urgente alla Regione in merito alla nostra interrogaz­ione presentata un anno fa. Si deve firmare quanto prima l’accordo con Trento per il tavolo sulla progettazi­one dell’opera».

L’accordo sblocchere­bbe i 200mila euro messi a disposizio­ne dal Comitato paritetico del Fondo Comuni confinanti e bloccati da luglio in attesa della firma. All’incontro di venerdì mancavano Regione, Rfi e Trenitalia, pur convocati. «Ora ora siamo impegnati con la Pedemontan­a — spiega l’assessore regionale ai Trasporti, Elisa De Berti — ma se Rfi vuole la Feltre-Primolano, la Regione sosterrà il progetto». Non economicam­ente, però: «Un anno fa — prosegue De Berti — parlando dell’elettrific­azione delle ferrovie bellunesi, è emerso che si tratta di un’operazione costosa e non giustifica­ta dal numero di passeggeri attuale. Abbiamo rimesso in discussion­e il piano regionale per portare i treni elettrici nel Bellunese e la partita non è ancora chiusa. La ferrovia tra Feltre e Primolano non è sostenibil­e economicam­ente e la Regione non può permetters­i di metterci dei soldi trascurand­o altre zone del Veneto».

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