Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

La diocesi di Vicenza e il sì al risarcimen­to sui titoli Bertelle: «Li regalò la banca». «Anche noi vittime»

- Gianni Favero © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Mi pare che il vescovo Beniamino Pizziol non sia uomo da farsi condiziona­re dai poteri forti di turno». È la replica indiretta di don Alessio Graziani, portavoce della diocesi di Vicenza, rispetto al rilievo mosso dall’avvocato Renato Bertelle, coordinato­re di una delle associazio­ni di Popolare Vicenza, rispetto alla scelta della curia berica di accogliere l’Offerta di transazion­e sulle azioni Bpvi possedute. «Azioni – sostiene Bertelle in Facebook – regalate nel 1998 dalla banca, che usò un fondo di beneficenz­a dell’ex presidente Gianni Zonin. Sicurament­e la diocesi – conclude l’avvocato – nel suo discernere sull’aderire all’Opt, anche di questo ha tenuto conto». Ma «molte altre azioni sono precedenti all’epoca Zonin – fa presente don Graziani – e mi pare che quello che il vescovo ha dichiarato sia abbastanza duro nei confronti della passata gestione». Del resto, aggiunge ancora il portavoce, «qualsiasi nostra scelta sarebbe stata esposta a critiche. Dopo consultazi­oni, il vescovo ha stabilito che l’adesione sia il male minore. Cavalcare la rabbia non è costruttiv­o». Tutto questo premettend­o che «la crisi prima che economica, è di fiducia; e la patisce anche la diocesi. Non possiamo negare che Bpvi abbia in passato sostenuto molte nostre attività, nessuno si aspettava quanto accaduto. Anche noi avevamo fiducia nella banca. È questo il valore più importante da recuperare»

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