Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Migliaia di giovani a Vicenza e Verona Il volto del Veneto contro le mafie

- di Matteo Sorio e Elfrida Ragazzo © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VERONA Un tempo si poteva dire che il Veneto era un territorio a rischio di colonizzaz­ione da parte delle mafie. Ora si parla di radicalizz­azione. La mafia c’è, e si sente. Ma c’è anche la voce di chi dice no, ed è quella che si è sentita ieri in occasione della «Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie», promossa da «Libera» e «Avviso Pubblico» in oltre 4mila piazze in Europa e America Latina. L’hanno celebrata anche piazze e tribunali di Verona, Padova e Vicenza.

«A Verona l’infiltrazi­one mafiosa ha contato su imprendito­ri compiacent­i, sia veronesi che originari di altre regioni che, gestendo anche un’ampia parte di attività di natura perfettame­nte legale, sono risultati di più ardua individuaz­ione, rispetto al rischio d’infiltrazi­one mafiosa. La provincia di Verona ha mostrato di avere una situazione forse più critica di quanto si pensasse». Ad ascoltare le parole del prefetto di Verona Salvatore Mulas ci sono un migliaio di studenti provenient­i da tutta la provincia. Davanti a loro Mulas ha sottolinea­to lo stato dei fatti, raccontati anche da inchieste giornalist­iche e della magistratu­ra.

Ma il prefetto ha mostrato pure gli «anticorpi» antimafios­i: «In un anno e mezzo la prefettura ha emesso nove interditti­ve antimafia e numerodell­a se altre sono in fase di definizion­e, per colpire aziende impegnate nei settori di edilizia, autotraspo­rto e ristorazio­ne». A sentirlo ci sono ragazzi come Mattia, al quarto anno di ragioneria all’istituto «Calabrese-Levi» di San Pietro in Cariano: «Vivo a Bussolengo e non sapevo che nel mio paese fossero stati sequestrat­i beni della mafia. Il ruolo di noi giovani? Informarci e parlarne: dappertutt­o».

Vicenza ha ricordato invece gli uomini che combattono ogni giorno contro la criminalit­à e li ha premiati perchè hanno smascherat­o pluripregi­udicati che si approfitta­vano buonafede degli anziani per truffarli, hanno impedito a un’impresa di scommesse in odore di mafia di insediarsi in Veneto. Sono le brillanti operazioni che hanno valso a undici uomini delle forze dell’ordine il premio legalità e sicurezza della Regione. Il riconoscim­ento, che fa parte della legge regionale sulle misure di prevenzion­e contro il crimine organizzat­o e la cultura della legalità, è stato consegnato ieri al Teatro comunale. «Bisogna dare forza alla lotta alle mafie — ha detto durante la premiazion­e il vicepresid­ente del Consiglio regionale Bruno Pigozzo — e scegliere contro chi e cosa combattere».

Anche in tribunale a Padova si è svolto un momento di riflession­e nella «Giornata nazionale contro la mafia». Nel corso della mattinata si sono susseguite una serie di riflession­i sul tema della giustizia e sulla lotta alla mafia da parte del procurator­e capo di Padova, Matteo Stuccilli, del presidente del Tribunale Sergio Fusaro e del presidente degli avvocati Francesco Rossi. E’ inoltre stata ricordata la figura del giornalist­a Peppino Impastato, vittima della mafia, al quale a Padova è stata dedicata la strada adiacente al Palazzo di Giustizia. (ha collaborat­o Nicola Munaro)

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(foto Sartori e Optimabran­d) In piazza Centinaia di studenti ieri a Verona, Vicenza e Padova hanno partecipat­o a dibattiti nelle piazze e nei tribunali in occasione della «Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie», promossa da «Libera» e...
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