Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
L’assessora giubilata: «Rivendico ogni scelta»
CASTELFRANCO Ha fatto le valigie senza alzare i toni della polemica, Maria Grazia Lizza, ex assessore alla cultura e al turismo di Castelfranco. Ha votato contro il bilancio del Comune, guidato dal sindaco leghista Stefano Marcon, che toglieva fondi ai suoi ambiti di intervento, ed è stata cacciata.
«Avevamo visioni diverse, la mia idea di cultura non ha coinciso con quella della maggioranza ed è giusto che i nostri percorsi si dividano – ha spiegato Lizza -. Sono stati tolti 30 mila euro al teatro, eliminando la stagione di prosa, e 10 mila euro dal capitolo su maschere e biglietteria. Ho tentato il dialogo, ho chiesto di ripristinare i fondi, ma non è successo. Allora ho votato contro al bilancio e il sindaco ha agito in conseguenza alla mia decisione».
Architetto con la passione per la storia e l’arte, entrata in giunta in forza del cospicuo numero di preferenze ottenute nella civica di Marcon, nel lasciare il municipio Lizza si toglie un sassolino dalla scarpa: «Sono certa che il sindaco non avrà difficoltà nel trovare un nuovo assessore alla cultura, magari più vicino alla sua visione e a quella della squadra. Invito le forze politiche a riflettere bene prima di coinvolgere le persone “civiche” in una campagna elettorale, senza avere ben chiare le conseguenze per gli uni e gli altri». Rivendica tutte le scelte fatte dal 2015 a oggi, dagli scambi culturali (bloccati anch’essi) alla scelta di valorizzare le ceramiche Varo: «Ho avuto molti attestati di stima dai cittadini e dalle opposizioni».
Le deleghe di Lizza sono state distribuite temporaneamente ad altri tre assessori; una volta approvato il bilancio in consiglio comunale, Marcon nominerà il nuovo referente di giunta, che sarà a sua volta una donna. «Lascio con dispiacere ma con serenità e torno a dedicarmi al mio lavoro e alla mia famiglia – chiude l’ex assessore -. Pensavo a uno sviluppo della città di Castelfranco che guardasse avanti di cinque e magari dieci anni, ma nella vita non si può lottare contro i mulini a vento». (s.ma.)