Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Occhiali, nuova svolta: a Padova la testa dell’alleanza nel lusso Kering-Richemont
Storica intesa tra i due concorrenti sulla griffe Cartier. Gli svizzeri entrano in minoranza nella Kering Eyewear affidata a Roberto Vedovotto e le conferiscono uno stabilimento in Francia
PADOVA Occhiali, Padova sarà il ponte di comando dello storico accordo che mette insieme Gucci e Cartier. L’intesa è stata annunciata ieri sera e rappresenta una nuova svolta improvvisa, la quarta in poco tempo - dopo l’annuncio di Kering tre anni fa di voler gestire in casa le proprie griffe, e le altre dall’autunno in avanti, con la fusione Luxottica-Essilor e la joint venture tra Lvmh e Marcolin -, che sta cambiando radicalmente il settore dell’occhialeria. La base dell’accordo è franco-svizzera, ma come ormai succede in tutte le vicende di svolta globale di questo settore, il Veneto è l’altro snodo fondamentale.
L’accordo è quello tra i due colossi del lusso fin qui concorrenti, il francese Kering della famiglia Pinault, 12,3 miliardi di euro di ricavi nel 2016 e 36 mila dipendenti, con marchi come Gucci ma anche di casa nostra come Bottega Veneta, e lo svizzero Compagnie Financière Richemont, 11 miliardi di euro di ricavi lo scorso anno con 30 mila dipendenti, grazie a un posizionamento nel lusso che parte dagli orologi e dai gioielli (Cartier, Vacheron Constantin, Jaeger-LeCoultre, Iwc Schaffhausen, Panerai e Montblanc). L’accordo strategico prevede di mettere in comune le strutture operative negli occhiali, «per creare una piattaforma più forte - come spiega la nota emessa da Kering - per sviluppare, realizzare e distribuire in tutto il mondo la collezione di occhiali Cartier», che Richemont ha fin qui distribuito e realizzato in casa.
L’intesa ha però risvolti veneti, visto che passa per l’acquisizione di una partecipazione di minoranza di Richemont in Kering Eyewear, la controllata creata da Kering tre anni fa per riportare in casa e gestire direttamente le 12 licenze del colosso francese nel settore degli occhiali (a partire da Gucci, una dei marchi di peso fino ad allora affidato a Safilo, che lo produrrà per Kering fino al 2020), e affidata allo storico ex amministratore delegato di Safilo, Roberto Vedovotto, che è anche azionista di minoranza della società. A cui, con l’intesa, viene riconosciuta la capacità di mettere in campo prodotti di lusso per una griffe come Cartier, capace di abbattere le barriere tra due colossi fin lì concorrenti.
L’accordo per l’acquisizione della partecipazione, a cui si lavorava da un anno, include tra l’altro il conferimento a Kering Eyewear dello stabilimento francese vicino a Parigi, che ha fin qui realizzato in casa gli occhiali Cartier e che ha una specializzazione produttiva di alto livello specie nelle montature in metallo. Base francese che si affiancherà alla rete produttiva in Veneto a cui Kering Eyewear già affida la produzione dei propri occhiali studiati nel centro stile del quartier generale di villa Zaguri, alle porte di Padova, non lontano dal casello autostradale di Padova Ovest. Destinata a questo punto a concentrare gli aspetti dello sviluppo del prodotto, del controllo della produzione anche nel sito proprio in Francia e della distribuzione degli occhiali a marchio Cartier.
L’accordo diventerà operativo da gennaio 2018, a partire dalla collezione primaveraestate, che verrà presentata alla fiera Silmo di Parigi, il prossimo ottobre. Riguarda Cartier, come detto. Ma anche qui il potenziale di riassetto del settore appare tutto da verificare. Richemont ha altri marchi in licenza, oltre Cartier. Come Chloé, affidata a Marchon e Mont Blanc a Marcolin. La stessa Marcolin in cui è entrata di recente l’altro colosso francese del lusso, Lvmh, con una joint venture vissuta come un test e osservata come un ulteriore motore di redistribuzione delle licenze (Dior, Fendi, Celine e Givenchy sono in capo a Safilo, anche se l’Ad Luisa Delgado ha escluso contraccolpi immediati). Una mossa chissà quanto gradita da Richemont, che chiude ora l’intesa con Kering, per fare della società affidata a Vedovotto a Padova la struttura per la crescita comune negli occhiali da parte dei due colossi del lusso.