Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Cortina, ora i gruppi organizzat­i si fanno ridare la tassa di soggiorno

Imposta non dovuta, 400 mila euro congelati in Comune. E De Rogatis si appella a Roma

- Marco de’ Francesco Andrea Zucco © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

CORTINA D’AMPEZZO Torna a far discutere la tassa di soggiorno congelata (quasi 400mila euro) a Cortina, e adesso alcuni gruppi di turisti se la stanno facendo restituire. Fu «un errore clamoroso», perché il ministero dell’Economia aveva detto stop. «E invece si è andati avanti lo stesso, dando vita alla situazione attuale. D’altra parte, prima dell’introduzio­ne, noi albergator­i avevamo reso noto che c’era qualcosa che non funzionava, ma i sindaci se ne sono “strafregat­i”». Parola del presidente degli albergator­i bellunesi Walter De Cassan, in tema di imposta di soggiorno, entrata in vigore, a Cortina d’Ampezzo, il primo gennaio 2016. Come ad Alleghe, Selva di Cadore e Rocca Pietore. E adesso quei soldi sono fermi lì e nessuno li può toccare.

La tassa ha avuto vita breve a Cortina d’Ampezzo: è stata stroncata da una interpreta­zione autentica del Mef, che il 22 marzo chiariva che «nelle ipotesi in cui le deliberazi­oni di enti locali comportino aumenti di tributi vige la regola della sospension­e per tutto il 2016, per contenere la pressione fiscale». In particolar­e, si leggeva, «in tale ambito va collocata la scelta di introdurre un nuovo tributo quale l’imposta di soggiorno». All’inizio, qualche tentativo di resistenza. Poi, il 31 marzo il Comune alzava le braccia, seguito dagli altri Comuni del Bellunese nella stessa situazione.

Fine dei giochi. A Cortina i soldi non erano destinati solo alla promozione turistica, ma anche alla Fondazione Cortina 2021, che gestisce i mondiali di sci alpino che si terranno tra quattro anni. Nel frattempo gli albergator­i avevano trasmesso al Comune, solo nella Regina delle Dolomiti, 356mila euro, dei quali 331mila derivanti da 143mila pernottame­nti in albergo; e 25mila euro da 25mila presenze in strutture diverse. Un anno dopo, che fine ha fatto il tesoretto? «È integro – afferma il commissari­o straordina­rio Carlo De Rogatis, che nel frattempo ha sostituito il sindaco Andrea Franceschi – perché solo alcuni gruppi organizzat­i di turisti hanno chiesto la restituzio­ne; il resto è in un capitolo intoccabil­e del Comune». Può sembrare strano in tempi di vacche magre, una tale somma non possa essere spesa. «Sono soldi in custodia, non in bilancio – continua De Rogatis -; è una situazione che ho ereditato, e pertanto ho contattato il Mef per sapere che cosa fare, ma non ho ancora ottenuto risposta».

Secondo il presidente degli albergator­i ampezzani Gianluca Lorenzi, «si sapeva che sarebbe finita così. Era una tassa che non andava chiesta. Speriamo che si trovi una soluzione per utilizzare il tesoretto nel settore turistico».

Secondo il sindaco di Rocca Pietore, Andrea De Bernardin, «i Comuni vicini la tassa l’hanno già applicata da tempo, e per questo si è creato uno squilibrio insensato. Si paga anche a Roma, Firenze, Verona e in tante città anche all’estero: i turisti stranieri sono quasi stupiti quando non viene applicata».

E anche vero, però, che questi Comuni hanno adottato l’imposta prima dell’entrata in vigore della Stabilità.

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I gruppi turistici si fanno restituire la tassa di soggiorno istituita nel 2016
Cortina I gruppi turistici si fanno restituire la tassa di soggiorno istituita nel 2016

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