Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Scuole superiori in pericolo «Subito 100 milioni di euro»
La Provincia allo Stato: necessari per la sicurezza degli edifici
BELLUNO Per sistemare le scuole superiori bellunesi servirebbero quasi 100 milioni di euro, ma di quei soldi per i lavori antisismici e antincendio non c’è nemmeno una minima parte. Anzi, le manutenzioni non ancora appaltate potrebbero fermarsi. Questo il quadro emerso ieri mattina a Palazzo Piloni durante la mobilitazione della Provincia per rivendicare le risorse per l’edilizia scolastica a pochi giorni dalla manifestazione per le manutenzioni stradali.
Il bilancio dell’ente potrebbe chiudersi con 28 milioni di euro di deficit per il 2017, un risultato frutto di tagli e contributi alla spesa pubblica.
«Speriamo che i nostri parlamentari si facciano promotori di una legge che preveda risorse dedicate all’antisismica, in base alla zonizzazione e ai risultati delle indagini degli esperti» ha commentato Ezio Lise, consigliere provinciale con delega all’Edilizia scolastica. La Provincia possiede 50 edifici tra scuole e palestre, con un costo di 1,7 milioni di euro annui per utenze e manutenzioni ordinarie. Solo quattro edifici sono dotati di certificato di prevenzione incendi, mentre in altri quattro si sta lavorando per ottenerlo. Per sistemare altri 14 edifici, serviranno circa dieci milioni di euro. Un conto che esclude tutti gli interventi mirati al miglioramento sismico degli edifici. Per le sole indagini in corso sullo stato di 8 edifici, la Provincia spenderà 141 mila euro, a cui aggiungere ulteriori 450 mila euro per altre 7 verifiche.
Poi ci sono tutti i lavori: per il miglioramento sismico e antincendio dell’Iti «Segato» di Belluno (dove c’è almeno un’ala da sistemare) serviranno 995 mila euro. E anche molte altre scuole costruite negli Anni ‘60 necessitano di interventi di consolidamento.
Intanto preoccupa anche la situazione delle strade: si è tenuto il «Tavolo delle infrastrutture», convocato dalle associazioni di categoria industriali, artigiane, agricole e commerciali.
Secondo Domenico Limana, delegato di Confindustria e coordinatore, «sono stati definiti obiettivi per sviluppare la rete stradale in vista dei Mondiali di sci alpino 2021 di Cortina. Ma non solo: si sta lavorando per lo sviluppo della rete ferroviaria, per il completamento dell’anello delle Dolomiti ad est ed ovest, per la valorizzazione della tratta FeltreBelluno e per lo sviluppo di quella metropolitana di superficie di cui si parla da anni».