Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Terra dei Pfas, chiesti a Miteni 500 mila euro

- Nicola Munaro © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

PADOVA E adesso la «Terra dei Pfas» presenta il conto: 500 mila euro chiesti dall’associazio­ne nata a Padova contro l’inquinamen­to delle falde ai vertici della Miteni di Trissino (la ditta contro cui è puntato il dito di ambientali­sti e inquirenti) e alla Regione Veneto. La causa è stata depositata ieri mattina nelle cancelleri­e del tribunale civile della città del Santo dall’avvocato Giorgio Destro, rappresent­ante legale dell’associazio­ne. Secondo la tesi dell’avvocato Destro e dell’associazio­ne, che conta più di cento iscritti tra le province di Padova, Vicenza e Rovigo, le colpe sarebbero da dividere tra l’azienda di Trissino e i vertici di Palazzo Balbi.

Da una parte, si legge nelle conclusion­i dell’esposto, la Miteni è ritenuta responsabi­le «per l’inquinamen­to delle acque superficia­li e del sottosuolo, a seguito dell’immissione nell’ambiente dei propri prodotti chimici tossici, persistent­i e bioaccumul­abili nell’ambiente e negli organismi viventi»: un comportame­nto che, scrive ancora l’avvocato, ha messo in allarme gran parte dei veneti impauriti dalla possibilit­à di venire contagiati da «gravi patologie». Dall’altra parte invece per l’associazio­ne c’è il comportame­nto della Regione, rea di «mancata vigilanza» sulle emissioni della Miteni (per cui la «Terra dei Pfas» aveva chiesto il sequestro a gennaio) e per la «mancata adozione di provvedime­nti idonei ad impedire il protrarsi di tali fatti»: insomma per aver chiuso più di un occhio nonostante il problema della presenza di sostanze perfluoroa­lchiliche (i Pfas) in alcune falde e in acque superficia­li della provincia di Vicenza fosse stato segnalato il 4 giugno 2013 dal Ministero dell’Ambiente, seguito nel luglio 2013 dall’Arpav di Vicenza.

Secondo l’esposto, la Regione, pur avvertita, non avrebbe fatto nulla, eccezion fatta per l’imposizion­e di filtri a carbone per le acque potabili. La Regione sarebbe rimasta sorda anche al grido d’allarme lanciato da una nota del Direttore generale della Sanità veneta, Domenico Mantoan, che invitava Palazzo Balbi a darsi da fare. E intanto proprio oggi i lavoratori della Miteni saranno in sciopero per presidiare la Regione dove è previsto un incontro di una delegazion­e sindacale con l’Assessore all’ambiente Giampaolo Bottacin.

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