Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Suicida dal settimo piano dell’ospedale
Orrore a Vittorio Veneto, pensionato si getta nella tromba delle scale. Choc fra gli utenti
VITTORIO VENETO In preda alla disperazione dovuta a una grave crisi depressiva, ieri mattina si è lanciato nella tromba delle scale interne dell’ospedale di Vittorio Veneto. Lo stesso ospedale nel quale lavora una delle figlie, medico. Una fine tragica per un pensionato vittoriese di 75 anni, G.G. le iniziali. L’uomo è precipitato per sette piani schiantandosi sul pavimento dell’ottavo, interrato, di fronte alle sale operatorie. Davanti agli occhi atterriti di chi stava aspettando l’ascensore. I medici hanno provato a salvarlo, ma non c’è stato nulla da fare.
Soffriva di depressione l’anziano, da qualche anno in pensione dopo aver lavorato in un supermercato della città. Un male di vivere con il quale combatteva da molto tempo, e con grande fatica. Seguito da uno psicologo, aveva provato a curare quelle crisi che già in passato lo avevano indotto a tentare di togliersi la vita. Sempre nello stesso ospedale. Era stato portato in salvo, infatti, mentre cercava di lanciarsi da una finestra del corridoio di uno dei piani più alti. Nuove cure, ancora più affetto e controllo da parte dei famigliari, in una guerra contro quel male che ieri mattina ha vinto. Intorno alle 12.30 il pensionato ha lasciato la sua abitazione e ha raggiunto il nosocomio di Costa. È entrato confondendosi tra pazienti e visitatori. Poi è salito al settimo piano, quello che ospita il reparto di Otorinolaringoiatria. Ha aspettato di essere solo, che non ci fosse nessuno che potesse fermarlo. Dopodiché ha scavalcato il parapetto e si è lasciato cadere nella tromba delle scale. Un volo di otto piani, fino al pavimento dell’interrato, di fronte alle sale operatorie e poco distante dal pronto soccorso. È caduto così, davanti ad alcune persone che, sconvolte, si sono messe a urlare.
Medici e infermieri si sono subito precipitati a prestargli soccorso. L’uomo era ancora vivo, e hanno provato un disperato tentativo di salvarlo. È stato intubato e portato in sala operatoria, ma è morto poco dopo per la gravità delle lesioni. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri, che hanno accertato la volontarietà del gesto. Si tratta dell’ennesima vittima della depressione, una patologia che colpisce molte persone. Per questo si ricorda che sono attivi alcuni numeri verdi per avere supporto e aiuto psicologico come Telefono Amico (199.284.284), Telefono Azzurro (1.96.96), Progetto InOltre (800.334.343), De Leo Fund (800.168.768).