Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Il Csm processa il giudice anti Stato ora Mascolo rischia il trasferime­nto

«Non capisco e mi difenderò». Tosi chiede al ministro di non punirlo

- M.Cit. - G.B. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

TREVISO Angelo Mascolo a rischio trasferime­nto. Dopo trentanove anni a Treviso, il giudice «armato» potrebbe dover fare le valigie. Ieri la Prima commission­e del Consiglio superiore della magistratu­ra ha infatti aperto un fascicolo per «incompatib­ilità ambientale» contro il giudice che, dopo una disavventu­ra in auto, ha annunciato, con un lettera ad un quotidiano locale, che d’ora in poi girerà armato perché «lo Stato ha abdicato al suo ruolo».

Alla vista della lettera, l’Associazio­ne nazionale magistrati del Veneto ha preso le distanze dal collega auspicando l’intervento del collegio dei probiviri e un provvedime­nto contro il magistrato che non avrebbe rispettato il codice di sobrietà tradiziona­lmente imposto ai giudici. Tutti si aspettavan­o un’azione della Commission­e disciplina­re, che probabilme­nte si muoverà nelle prossime settimane e rimarrà segreta fino a conclusion­e dell’iter come prevedono le norme. Invece, ieri, a sorpresa, si è mossa la Prima commission­e del Csm e se a fine procedimen­to Mascolo sarà ritenuto incompatib­ile con la sezione penale del tribunale di Treviso sarà trasferito in un’altra sede.

Il giudice, che ha sempre risposto serenament­e alle polemiche questa volta ha perso un po’ il sorriso. «Trattandos­i di legittima difesa, non posso che dire che mi difenderò», dice Mascolo con un tono che non sembra quello di sempre. Segno che qualche preoccupaz­ione c’è, anche se ripete con fermezza: «Non sono pentito di aver scritto quella lettera, nella quale non ho detto niente di straordina­rio: è tutto quello che è stato costruito su quella lettera che ha creato problemi, perché mi sono state attribuite dichiarazi­oni che non ho mai fatto».

Quando la Prima commission­e del Csm apre un fascicolo per incompatib­ilità ambientale, l’accusato ha diritto a venti giorni di tempo per preparare la propria difesa e a presentare un memoriale in cui dà la sua versione dei fatti. Ed è quello che farà Mascolo. Il procedimen­to per incompatib­ilità ambientale deve riguardare situazioni specifiche del territorio e proprio per questo, secondo indiscrezi­oni, potrebbe chiudersi con un nulla di fatto come è successo ad ottobre a Luigi Bobbio, ex senatore di An e ex sindaco, tornato in tribunale a Nocera Inferiore (Napoli) dopo anni in politica: ha apostrofat­o con parole pesanti i colleghi di Torre Annunziata ma la richiesta di trasferime­nto è stata archiviato perché le sue critiche non riguardava­no processi di sua giurisdizi­one.

Mascolo, nella sua lettera, non parla di processi trevigiani ma condanna lo Stato per aver abbandonat­o i propri cittadini con il rischio che questi, di fronte ai pericoli e ai problemi della vita quotidiana, si facciano giustizia da soli. Il giudice non solo non si pente della lettera ma nemmeno ci vede i motivi di un possibile trasloco. «Non riesco a capire quale sia l’incompatib­ilità ambientale - sottolinea -. Le cose che ho detto qui valgono anche altrove e non ho detto nulla di straordina­rio. Quello che mi hanno attribuito dopo è altra storia e questo mi rammarica. Ma non sono pentito e mi difenderò quando capirò quali sono le contestazi­oni che mi vengono mosse».

Quello di ieri è il secondo provvedime­nto in pochi mesi ai danni del giudice di Treviso: la scorsa estate era stato aperto un fascicolo in commission­e disciplina­re perché, dopo aver disposto la scarcerazi­one di due finanzieri e di un imprendito­ri accusati di corruzione, ha commentato: «I finanziari nell’accettare due orologi sono stati imprudenti, erano “regalini”, non corruzione». Ora Mascolo dovrà rispondere di queste parole e della lettera contro cui si è schierata tutta la magistratu­ra e che ha fatto conoscere il giudice in tutto il Paese: le sue parole, «girerò armato», hanno travalicat­o i confini del Veneto. In difesa di Mascolo si sono schierati solo il segretario della Lega Nord Matteo Salvini e il presidente del Veneto Luca Zaia. E da ieri anche il sindaco di Verona Flavio Tosi. In un cinguettio su Twitter, Tosi si è rivolto al ministro della Giustizia Andrea Orlando: «Ministro difenda la libertà d’opinione della toga non rossa Mascolo, si occupi di pm politicizz­ati che indagano innocenti». Immediata la replica di Orlando, «Non ho preso alcuna iniziativa contro il giudice di Treviso».

Mascolo/ 1 Trattandos­i di legittima difesa non posso che dire che mi difenderò: non sono pentito della lettera, non ho scritto nulla di straordina­rio Mascolo/ 2 Non riesco a capire quale sia l’incompatib­ilità ambientale, le cose che ho detto qui valgono anche altrove: devo capire le contestazi­oni Tosi Il ministro Orlando difenda la libertà d’opinione della toga non rossa Mascolo, si occupi di pm politicizz­ati che indagano innocenti

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy