Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Prefettura, via libera alla vendita Le minoranze: «Bene deprezzato»
TREVISO Il palazzo della Prefettura di piazza dei Signori va all’asta, non senza qualche critica ma con l’appoggio, guadagnato sul campo, dell’intera maggioranza di Palazzo dei Trecento.
L’edificio è stato inserito ieri sera nel piano delle alienazioni del Comune, pronto per andare all’asta al migliore offerente a partire da una base di 7,5 milioni di euro, col vincolo di destinare l’edificio a uso pubblico (c’è già un interesse di Invimit, società strumentale del ministero).
«Il tema è culturale e identitario per riqualificare un bene comune e non privare la città di un luogo così significativo, facendo gli errori del passato»: parole di Said Chaibi (Sinistra Italiana). Andrea De Checchi (Forza Italia), con le sue osservazioni, ha tenuto in stallo i capigruppo per oltre mezz’ora. «Il vincolo di destinazione a uffici pubblici riduce la platea di interessati e il valore del bene – ha sottolineato -: l’operazione in piazza Duomo, con l’ex tribunale acquistato da Benetton, è stata buona. Perché non applicare la stessa logica? In questo modo il Comune non otterrà più di quanto richiesto, mentre avrebbe potuto avere maggiori possibilità allargando la partecipazione. La delibera è discutibile sul piano tecnico e giuridico».
«L’interesse pubblico non è solo economico», ha ribattuto il presidente del Consiglio Franco Rosi. «Non c’è svendita ma una trattativa pubblica – ha ribadito Sossio Vitale, consigliere di Treviso Civica -, rivendichiamo con forza la decisione politica di mantenere il vincolo pubblico». Convincendo anche i colleghi più dubbiosi. (s.ma.)