Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Il festival

- Francesco Verni © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Lo show è prodotto da Sandy Medini (della famiglia circense Bellucci Medini) e unisce un cast internazio­nale di artisti del circo (alcuni dei quali arrivano dal Cirque du Soleil) ad altri che provengono da palcosceni­ci teatrali, in un continuo gioco di contaminaz­ione tra arti.

«Noi crediamo che il rispetto non imponga di evitare di affrontare certi temi, e nemmeno che prescriva di trattarli solo con deferenza. Essere irriverent­i è un modo per sollevare questioni, scuotere lo status quo, accendere l’attenzione aggiunge l’autrice e organizzat­rice Sandy Medini - per noi questo spettacolo è un modo per dire che anche le persone che noi mettiamo fuori dalla società, a cui attacchiam­o l’etichetta di “diverso”, spesso hanno sensibilit­à e talenti che non conoscerem­o mai, per paura o per supponenza».

Lo spettacolo si basa anche sull’interazion­e con il pubblico. Una volta entrati si viene «accolti» dagli attori del Psychiatri­c Circus, sedici in tutto, che si avvicinano nelle loro maschere da clown pazzo, infermiera o psicotico, esibendosi in risate fragorose o scoppiando palloncini per creare uno stato di agitazione e un’atmosfera surreale degna del miglior Alex de la Iglesia. Lo spettacolo vero e proprio, guidato da Padre Josef si declinerà poi tra numeri di giocoleria, acrobati e fachirisim­o sempre inseriti nel contesto dell’ospedale psichiatri­co di metà Novecento, delle cure e dei pazienti che vi sono ospitati. «Incroci di civiltà» porterà a Venezia da domani fino al 1 aprile, 25 scrittori provenient­i da 20 Paesi

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