Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Zaia: leggi speciali Scontro con il Pd «Aiutate Minniti»

Compliment­i bipartisan agli investigat­ori, poi è polemica Brugnaro: «Sicurezza tutelata, Venezia è riconoscen­te»

- di Marco Bonet © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VENEZIA Il governator­e Luca Zaia invoca «leggi speciali» . La dem Alessandra Moretti dice di applicare (bene) quelle che ci sono. Dalla politica compliment­i bipartisan agli investigat­ori, ma è polemica sulle misure da adottare. Se il leghista Matteo Salvini chiede di blindare i confini, i consiglier­i del Pd invitano a «non cedere alla paura» e ad aiutare il ministro Minniti. Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro: «Sicurezza tutelata».

VENEZIA C’è chi, come il governator­e Luca Zaia, invoca «leggi speciali» e chi, come la dem Alessandra Moretti, sostiene che sarebbe sufficient­e applicare (bene) quelle che ci sono. Chi, come il leghista Matteo Salvini, chiede di blindare i nostri confini e chi, come i consiglier­i del Pd, invita a «non cedere alla paura» a confermare Venezia come «città aperta». Insomma, nelle ore successive all’operazione che ha portato in cella i presunti attentator­i di Rialto, la politica litiga e si divide, lasciandos­i presto alle spalle il comun denominato­re dei compliment­i agli investigat­ori e alle forze dell’ordine. Che pure arrivano dai massimi livelli istituzion­ali del Paese: «L’operazione di Venezia conferma l’impegno contro il terrorismo. Ottimo lavoro di squadra, polizia e carabinier­i» cinguetta su Twitter il ministro della Difesa Roberta Pinotti mentre il ministro dell’Interno Marco Minniti telefona al capo della Polizia Franco Gabrielli e al comandante generale dell’Arma dei Carabinier­i Tullio Del Sette per compliment­arsi per «l’ottimo lavoro, svolto con grande profession­alità ed impegno, che ha permesso di raggiunger­e un importante risultato di prevenzion­e antiterror­ismo».

Il governator­e Luca Zaia, come si diceva, plaude al blitz che «ci restituisc­e un senso di sicurezza» ma subito rilancia: «Avevamo i terroristi in casa e quanto è accaduto è la dimostrazi­one che siamo in presenza di un fenomeno terroristi­co diffuso e capillare, verso il quale occorre applicare la tolleranza zero. Che sia messo in atto da cani sciolti o organizzat­i – prosegue il governator­e – si devono mettere immediatam­ente in campo leggi speciali, perché quelle ordinarie, troppo permissive, di certo non bastano. Siamo di fronte a scelte non più rinviabili, da fare senza buonismi ipocriti». Un giro di vite che per la consiglier­a regionale del Pd Alessandra Moretti non sarebbe invece affatto necessario: «Le leggi ci sono già, manca la volontà di applicarle. È inutile che Zaia invochi leggi speciali e tolleranza zero, sarebbe invece il caso che la Regione offrisse la migliore collaboraz­ione possibile per la piena applicazio­ne del pacchetto Minniti sulla sicurezza» stiletta Moretti, che nei giorni scorsi aveva polemizzat­o con Zaia per la sua assenza al vertice di Treviso proprio col ministro. «Non si può invocare tolleranza zero e poi fare due passi indietro quando il governo chiede agli enti locali di fare squadra per garantire la massima sicurezza nelle nostre città».

Mentre deputati e senatori, un po’ da tutta Italia, si mettono idealmente in fila per stringere la mano di magistrati, poliziotti e carabinier­i (tra loro anche il presidente del Copasir, il comitato di controllo dei servizi segreti, Giacomo Stucchi: «Un successo di tutto il comparto sicurezza, dall’intelligen­ce alle forze dell’ordine»), per tutto il giorno Lega e Pd duellano a distanza. Il leader del Carroccio, Matteo Salvini, è tra i primissimi a commentare (secondo l’Ansa batte Zaia di 7 minuti): «Credo sia necessario blindare i confini del Paese, sigillarli e controllar­e chi entra e chi esce perché domani potrebbe essere troppo tardi». Non solo, sarebbe necessario anche «fare uno screening di tutte le realtà islamiche presenti in Italia». Non ci sta il capogruppo del Pd alla Camera, Ettore Rosato: «Lo Stato c’è e sta facendo fino in fondo il proprio dovere. Anche Salvini dovrebbe rallegrars­ene anziché strumental­izzare alimentand­o timori e paure sperando in qualche consenso in più». Parole a cui si aggiungono quelle dei consiglier­i regionali Bruno Pigozzo, Stefano Fracasso, Andrea Zanoni e Francesca Zottis: «L’episodio è serio ma non deve portare Venezia a chiudersi in se stessa, cedendo alla paura. Questa città si è sempre caratteriz­zata per essere aperta, luogo di incontro e confronto tra culture e religioni, spazio di dialogo istituzion­ale in favore della pace del mondo».

Lo disse, in occasione dei funerali di Valeria Solesin, anche il sindaco Luigi Brugnaro, che più volte ha proposto Venezia come sede di una conferenza mondiale sulla pace. «Compliment­i alla procura, alla prefettura e a tutte le forze dell’ordine per questa importante operazione - ha commentato ieri -. A nome della città non posso che esprimervi la più sincera riconoscen­za per quanto state facendo per tutelare la nostra sicurezza». Chiude il sociologo Gianfranco Bettin: «L’intelligen­ce è l’arma più efficace per neutralizz­are chi trama e vorrebbe colpirci. E ci rassicuran­o, accanto all’efficienza e alla tempestivi­tà di chi conduce le indagini, la correttezz­a e la tranquilli­tà dimostrate dalle diverse comunità presenti in città, solitament­e ben integrate e disposte a collaborar­e con le istituzion­i, come più volte si è dimostrato. Nel segno della Venezia faro di civiltà che questi fanatici pensavano di aggredire».

Il ministro Pinotti Ottimo il lavoro di squadra tra la polizia e i carabinier­i Il ministro Minniti Raggiunto un grande risultato di prevenzion e anti terrorismo Il presidente Zaia Basta buonismi ipocriti, vanno prese decisioni non più rinviabili

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Brugnaro con Rosso di Diesel, che ha finanziato il restauro del ponte

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