Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Il razzismo tra il Verona e la serie A Il giudice squalifica la curva ultrà

Ululati e cori discrimina­tori, chiusa la Sud. Il sindaco Tosi: «Inventato o ingigantit­o»

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VERONA La notizia rimbalza nel tardo pomeriggio, mentre Il Verona calcio prepara la sfida con l’Entella, una delle tre che rimangono per raggiunger­e la promozione in Serie A. La Curva Sud del Bentegodi resterà chiusa per una gara a causa dei cori di discrimina­zione razziale rilevati dagli ispettori della Procura Federale nel corso del derby vinto per 3-2 dal Verona lunedì pomeriggio contro il Vicenza.

Si legge nel provvedime­nto emesso ieri: «Si attesta che i sostenitor­i della società Hellas Verona, occupanti il settore “Curva Sud”, al 30° del primo tempo ed al 30° del secondo tempo, indirizzav­ano un coro di discrimina­zione razziale nei confronti rispettiva­mente dei calciatori Vicenza Adejo Daniel nel corso del primo episodio e di Ebagua Osarimen». Inoltre il testo fa riferiment­o a «dimensione» e «reale percettibi­lità» dei cori.Non è la prima volta che succede, la sanzione era pendente sull’Hellas dall’ultima gara dello scorso campionato di Serie A, quando furono puniti, con la sospensiva, dei «buuh» rivolti all’ala dei bianconeri Juan Cuadrado.

Il Verona ha annunciato immediato ricorso, se ne riparlerà dopo la partita con l’Entella, ma nella sede gialloblù c’è grande sconcerto per la decisione La Curva Sud del Bentegodi, occupata dagli ultras dell’Hellas , è stata spesso al centro di casi di razzismo del giudice sportivo. In passato il campo dell’Hellas è stato squalifica­to più volte per cori razzisti, con l’obbligo di disputare partite a porte chiuse scattato in tre occasioni: nel 2005 (ululati contro il senegalese del Perugia Coly), nel 2006 (cori contro il ghanese del Modena Asamoah Gyan) e nel 2008 (stavolta i «buuh» furono rivolti a Konè, ivoriano della Pro Sesto).

Ora la disciplina sanzionato­ria è variata a essere colpito è solamente il settore cui viene addebitata la condotta discrimina­toria. I legali del Verona sono già all’opera per preparare l’appello, in un momento in cui il caso Muntari, giocatore ghanese del Pescara uscito dal campo per i cori avvertiti verso di lui da parte di alcuni tifosi del Cagliari, domenica scorsa, fa rumore per la squalifica di un turno per lui e l’assenza di provvedime­nti a carico dei sostenitor­i della squadra rossoblù.

Sull’argomento è intervenut­o anche il sindaco cittadino, Flavio Tosi, che appena messo a conoscenza della cosa ha commentato: «Ogni volta che succede qualcosa del genere a Verona o viene inventata oppure ingigantit­a. Siamo davanti a una dimostrazi­one di questo fatto». E grande è stato lo sconcerto all’interno della tifoseria dell’Hellas, che si sta preparando all’esodo di massa per la gara con l’Entella ed è in fermento per la fase clou del campionato, col Verona secondo in classifica che deve difendere il punto di vantaggio sul Frosinone che gli consentire­bbe di essere promosso direttamen­te in A: «Due pesi e due misure: puniti noi, mentre il Cagliari l’ha passata liscia. Inaccettab­ile», si legge sui social. E poi: «Questo è un film visto e rivisto. Non sanno più cosa inventarsi per danneggiar­ci».

Di certo c’è che l’Hellas rischia di trovarsi ad affrontare una partita critica per l’esito del campionato senza il supporto di una larga fetta dei propri tifosi: circa la metà degli oltre diecimila abbonati del Verona sono in Curva Sud.

Resta il fatto che se si evitassero i «buuh» e i deplorevol­i cori razzisti in tutto lo stadio il problema sarebbe risolto alla radice.

Tosi Fatti inventati o ingigantit­i, come sempre se accade qui a Verona

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Curva calda

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