Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Genitori infuriati: «Lo sapevate da un anno, dovevate avvertirci»

L’incontro tra le famiglie e i dirigenti dell’Usl: «La procura ha imposto il segreto»

- Silvia Madiotto © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

TREVISO La lunga sala di poltrone rosse non si è riempita del tutto. «Vuol dire che le informazio­ni date in queste settimane sono state esaustive». L’Usl 2 ne aveva prenotata una con più di cinquecent­o posti, tanti quanti i bambini sui quali si sospetta che l’assistente sanitaria Emanuela Petrillo non abbia effettuato la vaccinazio­ne nel modo corretto fra gennaio e giugno del 2016, ma non è servita. Una settantina di mamme e papà ieri sera si è presentata all’incontro organizzat­o dall’azienda sanitaria, fra domande, tensioni e accuse. La paura è tanta, i genitori vogliono essere sicuri che non succeda più.

Il direttore del dipartimen­to di prevenzion­e Giovanni Gallo ha ricostruit­o la vicenda, i bambini che non piangevano, i sospetti delle colleghe, la valutazion­e sierologic­a sui primi cinquanta bambini, gli esiti negativi «ed era improbabil­e che fossero dovuti al caso, è una storia estremamen­te grave, ma ne conosciamo i confini». A differenza dell’Usl friulana, è il sottotesto. E un dato concreto è emerso: sono tre i lotti di sieri usati in quel periodo, iniettati sia da Petrillo che da altre assistenti. «Ma nello stesso lotto abbiamo esiti diversi». Quindi l’Usl 2 esclude che possa trattarsi di un lotto difettoso. La colpa non è del vaccino, va ricercata altrove.

Quando sono iniziate le domande dal pubblico però la tensione è aumentata, evidenzian­do che la preoccupaz­ione è ancora molta e che alcuni genitori sono arrabbiati, infuriati. Primo papà: dovevate tutelarci, lo sapevate da un anno, e l’abbiamo saputo pochi giorni fa. «Ci siamo scusati – ha risposto il direttore generale Francesco Benazzi -. La struttura ha risposto immediatam­ente. Non ci sono stati danni e abbiamo la situazione sotto controllo. Vogliamo che chi ha sbagliato sia punito». È questa la paura delle famiglie: Petrillo era libera di agire, non riescono a comprender­e perché non ci fossero telecamere, e si chiedono perché questo problema sia rimasto segreto per mesi, perché i genitori siano stati gli ultimi a sapere dell’allarme, pur essendo i bambini scoperti dal vaccino. «L’autorità giudiziari­a ha imposto il segreto istruttori­o – ha spiegato l’avvocato dell’Usl 2 Fabio Crea -. Solo liberata da questo segreto l’azienda ha potuto informare immediatam­ente i genitori». Altro papà: che misure intendete prendere perché non succeda più? «La preparazio­ne del nostro personale. È molto difficile prevedere un comportame­nto anomalo di tipo volontario, ma il sistema ha saputo reagire e abbiamo gli strumenti per fare fronte a questa situazione e attuare ulteriori misure». «Grazie di esservi prestati a smascherar­e insieme a noi una persona che da quello che pensiamo non si è comportata in modo corretto – ha aggiunto Benazzi -. Speriamo che questa vicenda si chiuda nel tempo più breve possibile».

Ieri il dg ha incontrato anche i sindaci trevigiani, ricevendo un plauso e un incentivo a continuare per scoprire la verità. A richiedere l’appuntamen­to era stato il Comune di Treviso. «L’Usl 2 ha agito con giudizio, i danni sarebbero potuti essere anche più significat­ivi – ha commentato il vicesindac­o Roberto Grigoletto -. La Procura farà quel che deve, dal canto nostro speriamo che le famiglie possano voltare pagina e lasciarsi alle spalle questa triste vicenda».

Benazzi Ci siamo scusati Non ci sono stati danni e la situazione è sotto controllo

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(Balanza) Preoccupat­i Mamme e papà delle centinaia di bambini che dovranno essere richiamati ieri a Treviso

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