Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Stranieri, tornano i ricongiungimenti
Domenica in piazza dei Signori la Festa della cittadinanza
TREVISO I bambini stranieri nelle scuole di Treviso sono circa il 35%: è la media comunale, in alcuni istituti scende intorno al 5% ma in altri sale quasi alla metà.
«Però sono quasi tutti nati in Italia, conoscono la lingua e sono integrati – spiega Paola Pasqualon, coordinatrice della rete degli alunni stranieri e vicepreside all’istituto comprensivo 1 Martini -. La percentuale cambia di quartiere in quartiere, ci sono quelli ad alto tasso di immigrati, nelle zone più popolari come ad esempio San Liberale e via Pisa, mentre a San Pelajo ce ne sono meno». Ma un fenomeno sta riprendendo quota, in controtendenza rispetto al recente passato: «Sono nuovamente in aumento i bambini che arrivano a scuola in corso d’anno, il che significa che sono ricominciati i ricongiungimenti con mamme o papà che lavorano a Treviso e le famiglie si riuniscono».
Mentre negli ultimi cinque anni numerosi stranieri residenti tornavano in patria o si spostavano verso le nazioni del Nord Europa, vittime della crisi occupazionale nella Marca, e di conseguenza diminuivano gli alunni stranieri dall’asilo alle medie, oggi si assiste all’inizio di un trend inverso. «Per loro i problemi con la lingua, e quindi con la comprensione delle lezioni, sono più difficili – spiega Pasqualon -. Per questo il sabato mattina abbiamo previsto corsi di lingua italiana, per aiutarli ad affrontare l’inserimento, prevedendo anche percorsi personalizzati». Per la maggior parte, i bambini delle scuole cittadine provengono da Moldavia, Kossovo, Marocco e Albania, ma sono una trentina le nazionalità rappresentate.
Domenica il Comune di Treviso celebra per il quarto anno la «Festa della cittadinanza civica», consegnando in piazza dei Signori, a partire dalle 16 (o in caso di pioggia alle scuole Primo Maggio di via San Bartolomeo) la cittadinanza onorarie per ius soli ai ragazzi che frequentano le scuole medie nati da genitori stranieri in Italia, per trasmettere l’appartenenza alla comunità.
«Sono circa 150 ragazzi ad averne diritto – spiega l’assessore Anna Caterina Cabino -. Sono integrati nelle nostre scuole, hanno amici, contatti e relazioni con il nostro territorio, sono nati qui e si sentono italiani. Ci auguriamo che questa nostra iniziativa, che supera lo ius sanguinis, apra nuove strade anche a livello nazionale».
In piazza sarà realizzato un mosaico di 100 metri quadrati con le tessere decorate dai ragazzi delle scuole. Fino a ora sono state consegnate 268 attestazioni.