Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Trento o Roma: Cassa Rurale al bivio Oggi il summit, malumori tra i soci
L’assemblea deciderà tra i gruppi Ccb o Iccrea. Il presidente spinge per il primo
CORTINA D’AMPEZZO Giornata di grandi cambiamenti per la storica Cassa Rurale ed Artigiana di Cortina d’Ampezzo che nell’assemblea di bilancio annuale di oggi vedrà all’ordine del giorno il punto sulla decisione del gruppo unico partecipate. Decisione che va presa entro fine mese secondo la normativa nazionale in materia di riforma delle banche di credito cooperativo, per la garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze, del regime fiscale relativo alle procedure di crisi e la gestione collettiva del risparmio.
Per quanto riguarda la riforma delle banche di credito cooperativo, la legge prevede infatti il raggruppamento delle bcc sotto una holding unica che abbia un patrimonio minimo di un milione di euro. La decisione della scelta spetta al Consiglio di Amministrazione. La Cassa Rurale di Cortina si trova di fatto di fronte alla scelta di due banche definite di secondo livello, ovvero la Iccrea con sede a Roma e la Cassa Centrale Banca (Ccb), con sede a Trento.
La prima ha attualmente 1 miliardo e 700 di capitale, mentre la seconda conta 240 mila euro. Cassa Centrale Banca conta di raggiungere con le sue partecipate il valore di 1 miliardo e 200, ma per farlo necessita delle quote.
«Sappiamo che per passare con Cassa Centrale sarà necessario per la Cassa Rurale di Cortina investire circa 9 milioni di euro, mentre per passare con Iccrea questo non si verificherà poiché ha già il capitale utile. Non comprendiamo perché la nostra scelta dovrebbe indirizzarsi verso Cassa Centrale, decisione questa che sembra quella che porterà sul tavolo il Consiglio» fanno sapere alcuni soci, che si lamentano della mancanza di informazioni sul punto.
La risposta, che sarà spiegata oggi durante l’assemblea dei soci con maggiori dettagli, arriva dai vertici dell’istituto di credito ampezzano: «La scelta è indirizzata a realtà in cui crediamo e alla quale hanno aderito già altre 110 banche principalmente del nord Italia - fa sapere Alberto Lancedelli, presidente della Cassa Rurale ed Artigiana di Cortina che sottolinea come - i 9 milioni di euro non vengono certo regalati ma sono investiti in quote sociali, che in futuro rientreranno nelle nostre casse».
Lancedelli riporta alcuni dati di confronto fra Iccrea e Cassa Centrale per avvalorare la scelta: «Il costo del personale è più basso con Ccb ed il margine di intermediazione più alto con un patrimonio al 5,38% di Ccb contro i 2,69% di Iccrea». Alcuni soci però nutrono perplessità verso Cassa Centrale, che ad oggi ha un progetto che deve essere ancora validato dalle autorità competenti.
«Cosa accade se Cassa Centrale non dovesse più riuscire a servire i suoi clienti? In Veneto la maggior parte delle banche ha scelto Iccrea». L’assemblea, che si preannuncia già molto accesa, si riunirà oggi alle ore 17 all’Alexander Hall, per definire i dettagli del futuro della Cassa Rurale di Cortina e dei suoi 2.500 soci.
Il leader Lancedelli In Ccb investiremo nove milioni di euro per le quote