Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Via vai di amici ma nessuno entra solo la moglie può vegliare Sergio

Voci di tensioni tra famiglia e staff per l’agenda troppo fitta

- di Alessandro Macciò © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

PADOVA La clinica di Neurologia è immersa nel silenzio in cima ad una piccola salita. Nemmeno l’arrivo di Sergio Giordani, ricoverato nel reparto di rianimazio­ne da giovedì notte, ha scalfito l’atmosfera ovattata che circonda la palazzina, dove la giornata è trascorsa senza clamori e il viavai di famigliari e sostenitor­i è stato quasi impercetti­bile. Giordani, colpito da ischemia cerebrale, è stato sottoposto con successo a trombolisi alle 23 di giovedì, cioè appena un paio di ore dopo aver perso conoscenza: l’intervento, tanto tempestivo quanto provvidenz­iale, ha scongiurat­o le complicazi­oni legate ad eventuali accumuli di sangue nel cervello e ha posto le basi per un decorso positivo.

Ieri pomeriggio Giordani (sottoposto a due visite cliniche, la prima alle 18 e la seconda alle 19) era cosciente, reattivo e collaborat­ivo, pur muovendosi e parlando a fatica; la voce del possibile trasferime­nto in un centro specializz­ato nel recupero del linguaggio, circolata in mattinata, è stata seccamente smentita, dato che la prognosi riservata non si può sciogliere prima che siano trascorse almeno 48 ore dal ricovero. Insomma, è ancora presto per capire quali conseguenz­e abbia avuto il malore di giovedì sera e ogni consideraz­ione (compresa quella del ritorno in pista per l’ultima fase della campagna elettorale) è rimandata ai primi giorni della prossima settimana, anche se l’evoluzione del quadro clinico induce all’ottimismo e sembra che Giordani possa ristabilir­si completame­nte nel giro di tre settimane o un mese al massimo (giusto in tempo per il primo turno).

Ieri, intanto, l’unica persona che è rimasta quasi sempre accanto al candidato sindaco del Pd e del centrodest­ra è la moglie Lucia Betto, anche perché le visite erano concesse solo ai famigliari. In mattinata si è visto Arturo Lorenzoni, candidato sindaco di Coalizione civica, un po’ sorpreso e contrariat­o dalla presenza dei fotografi che presidiava­no l’ingresso della clinica; nel corso della giornata poi sono arrivati a più riprese i candidati della lista civica «Giordani sindaco» Chiara Fornasiero, Diego Bonavina, Simone Pillitteri e Nicoletta Borsatto, il giornalist­a di Tv7 Giorgio Borile (amico personale di Giordani) e il portavoce Franco Tanel, ma nessuno di loro ha potuto varcare la porta della stanza che ospita l’ex presidente del Calcio Padova. Lucia Betto era già finita sotto i riflettori all’inizio della campagna elettorale, quando Giordani aveva ammesso che scendeva in campo nonostante la contrariet­à della moglie. Per Lucia, infatti, quella all’ex sindaco Massimo Bitonci è una sfida in cui il marito ha tutto da perdere, ma per Giordani la volontà di restituire alla città una parte di quanto ricevuto ha prevalso sulle premure della consorte. Suo malgrado, Lucia Betto ha cambiato le carte in tavola anche ai pentastell­ati: Francesca Betto, ex consiglier­a comunale e candidata sindaco designata del M5s, ha preferito sfilarsi proprio per la parentela con la moglie di Giordani, che è sua zia.

Nelle ultime settimane pare che la famiglia avesse chiesto a Giordani almeno di rallentare, ma anche questo consiglio è caduto nel vuoto; giovedì sera, subito dopo il malore, ci sono stati alcuni momenti di tensione tra lo staff di Giordani e i famigliari, secondo cui quanto accaduto era la diretta conseguenz­a di un’agenda troppo fitta. E adesso, secondo voci di corridoio, la famiglia lascerà che sia Giordani a decidere se tornare in campo o meno.

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