Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Casa di riposo Cuoco e aiuto rubavano cibo e pasti: peculato

- Federica Fant © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

CORTINA D’AMPEZZO Un cuoco e una dipendente della Casa di riposo «Majoni» di Cortina rubavano cibo e pasti dalla struttura. L’inchiesta, partita col procurator­e Francesco Saverio Pavone, è stata ereditata da un collega della Procura di Belluno. Ieri l’udienza priliminar­e, davanti al gip Vincenzo Sgubbi, che ha accolto la richiesta degli imputati di celebrare il rito abbreviato, in calendario per il 3 novembre prossimo. La vicenda s’è svolta tra il 2012 e il 2015 quando un esposto anonimo avvio le indagini.

I due imputati sono un cuoco di 64 anni e una aiuto-cuoca di 72 anni, accusati di peculato per due condotte diverse. La prima riguardere­bbe il cuoco, che avrebbe preparato e consegnato dei pasti alla collega poi portati a casa per la famiglia (si parla di quattro pasti al giorno più volte alla settimana) senza farglieli pagare. Il secondo addebito è relativo ad ammanchi dalla dispensa della Casa di riposo, con la sparizione - per esempio - di salame di cioccolata e fesa di tacchino. Ai tempi della vicenda processual­e la Casa di riposo ampezzana era gestita dal Comune, ora da una società. All’epoca il Comune aveva appaltato alcuni servizi, tra cui quello della cucina, al consorzio «Sacs» di Belluno.

Il servizio di mensa era destinato a utenti sia della Casa di riposo che di altre strutture come l’asilo-nido, ma vi aveva accesso anche chi ne faceva richiesta esplicita (i dipendenti potevano a pagamento usufruire dei pasti). L’aiuto-cuoca avrebbe dovuto segnare nel foglio apposito che aveva ricevuto il pasto, invece secondo il Pm la donna si faceva consegnare i pasti per tutta la famiglia senza segnarli.

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