Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Esuberi, la prima volta di Diesel: «Riorganizz­azione inevitabil­e»

L’amministra­tore delegato Bogliolo: «Posti cancellati ridotti da 84 a 37». Trattativa al via

- Johnny Lazzarotto © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VICENZA Prima voci sempre più insistenti. Che alla fine hanno trovato la conferma che apre un precedente poco piacevole nella storia della Diesel di Breganze. Per la prima volta da quando l’ammiraglia del gruppo della moda creata da Renzo Rosso ha trovato casa, sette anni fa, in via dell’Industria, nel futuristic­o quartier generale dell’azienda della moda veneta sono in arrivo tagli al personale. «Per la precisione ci sono 37 esuberi che andremo a definire nei dettagli nelle prossime settimane – spiega l’amministra­tore delegato di Diesel, Alessandro Bogliolo –. Una scelta che non prendiamo certo a cuor leggero, ma che non abbiamo potuto evitare, pur provando in tutti i modi a trovare altre strade».

Esuberi che in verità sarebbero potuti essere più numerosi, quasi una novantina su un totale di 597 dipendenti impiegati nella sede di Breganze. «Lo scorso anno Diesel ha registrato perdite e proprio per questo abbiamo dovuto rivedere alcune dinamiche all’interno della nostra azienda – prosegue Bogliolo –. Al termine dell’analisi, e una volta attuati tutti gli interventi migliorati­vi, abbiamo deciso che 84 posizioni sarebbero state cancellate. Di queste però, con spostament­i, mobilità interna e risistemaz­ioni in vari reparti, siamo riusciti a salvarne molte, arrivando alla fine ad un taglio definitivo di 37 persone».

Da lì è scattata la trattativa: «Non appena giunti a questa conclusion­e abbiamo avvisato le organizzaz­ioni sindacali e con loro ci siederemo al tavolo il prossimo 15 maggio - aggiunge Bogliolo –. Sarà l’occasione per avviare un tavolo comune attorno al quale mettere le rispettive esigenze e trovare un accordo. Diesel non è un’azienda in crisi, e lo voglio dire a chiare lettere. Ma è chiaro che di fronte a dati non del tutto positivi, non potevamo far finta di niente. Certi interventi sono necessari per garantire futuro all’azienda e, di conseguenz­a, ai molti lavoratori che abbiamo. Stiamo ad esempio investendo molto nel digitale e in altri settori, perché vogliamo ovviamente crescere. E una volta che questa fase sarà superata, non escludiamo ovviamente di invertire la rotta».

Inevitabil­e però tra i quasi 600 lavoratori di Breganze il fermento. Al momento attuale gli esuberi nello specifico non sono ancora stati comunicati ai diretti interessat­i: «Ai lavoratori abbiamo presentato la situazione aziendale, informando­li che avremmo dovuto intervenir­e in questo modo – prosegue – solo dopo aver parlato con i sindacati però potremo andare più nello specifico; farlo prima sarebbe scorretto, oltre che contrario alla legge».

All’incertezza tra i lavoratori, si aggiunge ovviamente anche la preoccupaz­ione dei sindacati, alle prese con l’ennesima situazione difficile che colpisce una delle aziende simbolo della moda e del lusso alternativ­o che nel 2016, a fronte di un fatturato di circa 960 milioni di euro, ha registrato une perdita di circa dieci milioni.

«Con l’azienda siamo pronti a discutere – spiega Massimilia­no Bianco dei tessili della Cgil – ma è chiaro che chiederemo ammortizza­tori sociali importanti. Se si sta dietro ad alcune prime indiscrezi­oni sembrerebb­e che la Diesel non sia disponibil­e a concederli; ma il nostro obiettivo è far si che i lavoratori che perderanno il lavoro possano avere quantomeno dei ‘salvagente’ necessari per avere il tempo di superare lo scossone e tornare a ricollocar­si, consapevol­i che di questi tempi non sarà affatto facile». «Siamo pronti a fare la nostra parte – aggiunge Roberta Zolin, rappresent­ante del settore tessile della Cisl –. Alcuni mesi fa l’azienda ci aveva informati di una riorganizz­azione interna in atto; spiace si sia arrivati a questo punto, ma adesso puntiamo a tutelare al meglio i lavoratori».

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Confronto L’amministra­tore delegato di Diesel Alessandro Bogliolo e il quartier generale di Breganze

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