Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Tonelli vince il Galileo Al terzo posto i vaccini di Grignolio
La giuria popolare formata dal voto di 51 classi di scuola superiore provenienti da altrettante province italiane ha decretato con 20 voti La nascita imperfetta delle cose di Guido Tonelli (Rizzoli), il vincitore dell’undicesima edizione del Premio letterario Galileo per la divulgazione scientifica. Salone gremito ieri al Palazzo della Ragione di Padova per la premiazione condotta da Massimo Polidoro, giornalista, scrittore e divulgatore scientifico, segretario nazionale del Cicap (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale) ed Elisa Billato, giornalista.
Oltre 400 studenti provenienti dalle scuole superiori di tutta Italia hanno incalzato gli autori della cinquina con domande pertinenti e affilate. Una cinquina davvero importante che ha visto sfilare al secondo posto Guido Barbujani con Gli africani siamo noi. Alle origini dell’uomo (Laterza); terzo posto per il libro d’attualità di Andrea Grignolio, Chi ha paura dei vaccini? (Codice). Al quarto posto un libro scritto a quattro mani da Silvia Bencivelli e Daniela Ovadia, È la medicina, bellezza! (Carocci). Quinto classificato Alessandro Amato con Sotto i nostri piedi (Codice). E se Guido Tonelli, responsabile al Cern dell’esperimento che, insieme a quello di Fabiola Gianotti, ha permesso di scoprire il bosone di Higgs, la «particella di Dio», ha ricevuto ovazioni dal pubblico raccontando come, dopo il Bing Bang, si sia deciso il nostro destino, moltissime le domande rivolte a Grignolio sullo spinoso tema dei vaccini.
Recentemente, ad esempio, la California ha decretato l’obbligatorietà del vaccino contro il morbillo. «Il Veneto è stato all’avanguardia – ha detto Grignolio – a lasciare libertà di scelta. Chi opta per il no vaccino è una fascia medio alta, istruita. Reperiscono informazioni dal web e si fidano di una visione naturista che vuole la natura buona e i rimedi naturali come positivi. Se, come in Australia, chi si vaccina avesse detrazioni fiscali, anche in Italia tutti lo farebbero».