Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
NORDEST 4.0 SOTTO A CHI TOCCA
Che cosa significa, in concreto, Industria 4.0? Riassumiamola così: nuovi prodotti (basti pensare all’internet delle cose, ossia agli oggetti «intelligenti»), nuovi processi (intere filiere collegate online, dai fornitori ai consumatori finali), nuovi modelli di business (offerte su misura, grande attenzione al servizio post-vendita). Una rivoluzione. La quarta rivoluzione industriale, come appunto è stata ribattezzata. Resa possibile dall’avanzata delle tecnologie digitali. Ecco perché la nascita del competence center del Nordest, frutto dell’alleanza fra tutte e nove le università del Triveneto, è un passaggio decisivo: la creazione di un circolo virtuoso (reale) tra mondo della ricerca e sistema delle imprese è la chiave, o meglio il motore, dello sviluppo del territorio. I competence center, vale la pena ricordarlo, costituiscono il cuore del piano Industria 4.0 varato dal governo. Peccato che i bandi per l’assegnazione dei fondi (trenta milioni in due anni) non arrivino. Bene, gli atenei di Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia hanno deciso di partire ugualmente, con risorse proprie. E hanno preparato un progetto (anticipato lunedì dal Corriere Imprese e al centro di una serie di incontri, nei prossimi giorni, al Galileo festival dell’innovazione di Padova) che mette in rete migliaia di ricercatori e decine di laboratori di altissimo profilo. Obiettivo: superare confini e rivalità e, soprattutto, esaltare le specializzazioni evitando le sovrapposizioni. È evidente che i buoni propositi si misureranno quando dalla carta si dovrà passare dentro i capannoni, specialmente quelli delle piccole aziende. Ma già il fatto che le università si siano mosse di comune accordo (e speriamo che duri) dovrebbe fare riflettere in molti: associazioni di categoria, camere di commercio, multiutility, oltre che gli irriducibili nostalgici del fai-da-te e del piccolo è bello. La verità è che unione fa rima con competizione. Tradotto, la massa critica è fondamentale, in ogni campo. La palla, a questo punto, passa alla politica, chiamata ad accompagnare e magari a guidare la trasformazione verso un nuovo modello di sviluppo. La parola decisiva, però, tocca alle imprese. Sono loro che devono capire quanto sia utile, se non indispensabile, una struttura come il competence center. Certo, gli ordini per il rinnovo dei macchinari (nel settore utensile), anche grazie agli incentivi fiscali, registrano lungo la penisola un ottimo più 22,2 per cento. E a livello veneto Unioncamere segnala che la metà delle imprese, nel 2016, ha ricominciato a investire. Occorre un salto di qualità. Perché la posta in gioco è alto: il rilancio o il declino del Nordest.