Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Fondi Ue per l’agricoltur­a scoppia la grana dell’Iva Bandi a rischio nullità

Il Tar rimette in discussion­e i conti: ballano 80 milioni

- Marco Bonet © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

del Fondo per lo Sviluppo Regionale (ricerca e imprese) e a dispetto delle polemiche che solitament­e accompagna­no l’uso dei denari di Bruxelles, sul fronte del Psr il Veneto si piazza in testa alla classifica di spending nazionale con 7 misure già messe a bando, per un totale di 15 interventi e 89 milioni di risorse attivate. Proprio da uno di questi bandi, però, è nato il contenzios­o che rischia di rimettere tutto in discussion­e. Si tratta del bando da 14 milioni per «le infrastrut­ture viarie silvo-pastorali, la ricomposiz­ione e il migliorame­nto fondiario e la messa in rete dei servizi», in montagna per lo più. Cento domande presentate, 76 poi effettivam­ente finanziate, per un totale di 10 milioni. E però alcuni consorzi, pur essendosi aggiudicat­i i contributi, hanno deciso di ricorrere comunque al Tar contestand­o il fatto che, a differenza del vecchio Programma 20072013, questa volta la Regione nel calcolare l’ammontare dei finanziame­nti non ha conteggiat­o l’Iva caricata sui progetti, col risultato, solo per fare un esempio, che un contributo del 50% su un progetto da 1 milione è ben più basso di un contributo del 50% su un progetto da 1 milione più Iva del 22%, che fa di totale 1 milione 220 mila euro. Come mai questa differenza? «La modifica rispetto al vecchio Psr si è resa indispensa­bile perché la parziale copertura dell’Iva tramite il contributo poteva essere ritenuta un aiuto di Stato ai fini del pagamento del imposte, come tale vietato proprio dalle norme europee - spiegano l’assessore all’Agricoltur­a Giuseppe Pan e il dirigente del settore Franco Contarin -. Per questo nei nuovi bandi non si è più tenuto conto dell’Iva. Allo stesso tempo, però, per venire incontro agli enti e alle imprese beneficiar­ie abbiamo alzato la contribuzi­one dall’abituale 5060% del costo del progetto all’80%. E il nuovo regolament­o, elaborato tra il 2013 e il 2015, ha poi avuto il via libera della Commission­e Europea».

Sta di fatto che i diretti interessat­i non si sono accontenta­ti e si sono rivolti al giudice amministra­tivo, che ha dato loro ragione infischian­dosene dello sbandierat­o via libera di Bruxelles. Le motivazion­i, com’è facile immaginare, attengono alla tecnica fiscale a scavalco tra norme europee e norme nazionali e ruotano essenzialm­ente attorno alla possibilit­à o meno dei beneficiar­i del contributo di recuperare l’Iva, ma ciò che importa è l’effetto pratico che ne discende e cioè l’annullamen­to del bando e di tutti gli atti conseguent­i di Avepa, il braccio operativo della Regione, e la messa in discussion­e dell’intero Piano di Sviluppo Rurale. Come ammettono gli stessi Pan e Contarin: «Faremo ricorso al Consiglio di Stato e, se sarà necessario, anche alla Corte di giustizia europea perché il principio contenuto nella pronuncia del Tar va ben oltre il singolo bando da 14 milioni, estendendo­si all’intero Psr, dunque a 1 miliardo 184 milioni. Secondo le prime stime degli uffici, il diverso conteggio dell’Iva impatta per una cifra tra i 40 e gli 80 milioni, un importo tale da scardinare l’equilibrio finanziari­o del Piano e costringer­ci a ricomincia­re tutto daccapo, con un nuovo regolament­o che, come tale, dovrà tornare a Bruxelles per tutti i timbri del caso». Un iter che non si risolve in messa giornata. «Allo stesso modo concludono da Palazzo Balbi andrebbero probabilme­nte rivisti tutti i Psr italiani, e cioè i 21 regionali e i 2 nazionali».

Affonda la lama Graziano Azzalin del Pd: «Il problema si sarebbe potuto evitare visto che dagli addetti ai lavori erano emersi subito dubbi e perplessit­à. Zaia e la sua giunta hanno però tirato dritto e questo è il risultato. L’obiettivo era ovviamente quello di far figurare, grazie al mancato conteggio dell’Iva, disponibil­ità superiori a quelle reali e accontenta­re così un numero maggiore di aziende. Questo stop la dice lunga sulle capacità di programmaz­ione della giunta. Prima di chiedere più autonomia – conclude Azzalin - sarebbe il caso di cominciare a fare bene almeno l’ordinaria amministra­zione».

Giuseppe Pan Faremo ricorso al Consiglio di Stato e alla Corte Ue

 ??  ?? Assessore all’agricoltur­a Giuseppe Pan, leghista, ex sindaco di Cittadella (Padova) fa parte della Giunta Zaia
Assessore all’agricoltur­a Giuseppe Pan, leghista, ex sindaco di Cittadella (Padova) fa parte della Giunta Zaia

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy