Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Pagava per promuovere i suoi farmaci negli ospedali, arrestato imprenditore
Azienda a Padova, casa a Treviso: sarebbe anche riuscito a imporre attrezzature per 5 milioni
VENEZIA L’hanno arrestato all’aeroporto Marco Polo di Venezia ieri mattina, al ritorno da un viaggio all’estero (l’azienda che guida ha una filiale in Spagna), e accompagnato ai domiciliari nella sua casa di Villorba (Treviso), perquisita, anche se risulta residente a Rovigo. Mauro Vendrami, 48 anni, presidente e direttore generale della «Advanced Medical System Group srl» (Ams) di San Pietro Viminario (ieri al centro di una delle 52 perquisizioni operate da 200 carabinieri in mezza Italia), è uno dei 19 tra imprenditori e medici finiti in manette nel corso della maxi operazione «Pasimaf» condotta dai Nas di Parma in sette regioni d’Italia. Cioè Emilia, Lombardia, Piemonte, Toscana, Umbria, Lazio e Veneto, che gioca un ruolo chiave nell’ambito dell’inchiesta capace di smascherare «un sistema corruttivo realizzato per incamerare somme di denaro e beni di ingente valore» attraverso la promozione di prodotti farmaceutici da parte di camici bianchi pagati dalle aziende produttrici.
I reati contestati a vario titolo dalla Procura di Parma — che ha indagato altre 75 persone, sequestrato le due società «di comodo» per il versamento delle mazzette «Crag Up srl» e «Doctor Consulting srl» e 470mila euro profitto della corruzione, interdetto un dirigente del ministero della Salute, tre camici bianchi e un imprenditore, oltre alle 17 ditte coinvolte — sono: associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e al riciclaggio nel campo della sperimentazione sanitaria e nella divulgazione scientifica attuati per favorire imprese farmaceutiche nazionali ed estere, attraverso la commissione di abuso d’ufficio, peculato, truffa aggravata e trasferimento fraudolento di valori. Secondo il pm Giuseppe Amara al vertice dell’organizzazione, nata nel 2015 e che ha incamerato pure auto di lusso, appartamenti e uno yacht, c’era il professor Guido Fanelli, ora ai domiciliari, 62enne «guru» della terapia del dolore. E’ stato l’estensore della legge che ne regolamenta l’applicazione, è il primario del reparto di Anestesia e Rianimazione dell’Azienda ospedalierouniversitaria di Parma e ricopre una serie di incarichi a livello nazionale. Secondo l’accusa Vendrami aveva contatti diretti con lui, al quale avrebbe sborsato 20mila euro per scegliere i relatori scientifici del convegno «World Medicine Park», organizzato a Maiorca dal 9 al 12 maggio 2015, insieme ai rappresentanti di altri due colossi del settore, la «Saint Jude Medical Italia» di Agrate Brianza e la «Medinat srl» di Napoli («la triade», per il gip). Entrambe avrebbero pagato altri 20mila euro a testa, per un totale di 60mila. Quel simposio era inquadrato come educazione continua in medicina (Ecm), cioè formazione obbligatoria per i camici bianchi, e invece, scrive il gip nell’ordinanza di custodia cautelare, «gli argomenti trattati non hanno carattere di scientificità, trattano esclusivamente interessi economici». L’Ams, che commercia strumenti elettromedicali e materiali ospedalieri, con Vendrame soprattutto ma anche tramite l’executive assistant Daniela Simonetto e l’Unit manager Emanuele Savoldini avrebbe preteso di scegliere i relatori e di leggerne prima le relazioni, facendo infuriare Fanelli. «E’ un delinquente, un vero delinquente — si sfoga nei confronti di Vendrame — mi viene a chiedere delle cose imbarazzanti e mi ha combinato dei casini imbarazzanti». «Abbiamo lavorato due ore con la lista dei nomi, per incrociarli con la gente che vogliono loro — racconta il luminare alla moglie dopo un ennesimo incontro con il manager trevigiano — Fiorella, per me Maiorca è il 70% del fatturato di un anno. Cioè io lo stipendio lo guadagno lì, mica con il resto». «La sponsorizzazione del congresso medico diventa il modo con cui la triade paga il pubblico ufficiale per ricevere in cambio le sue attività», recita l’ordinanza.
Sempre per 20mila euro Vendrame ottiene dal primario altri due «favori». Il primo coinvolge pure «Saint Jude» e «Medical» ed è un video che Fanelli autorizza a girare nel suo ospedale, senza informarne la direzione generale, apparentemente scientifico ma «le cui finalità sono di far vendere i prodotti della triade». Il secondo è una lettera a un collega con cui lo specialista gli impone, nonostante una gara in atto, di acquistare solo la pompa «Prometra» per infondere i farmaci nei pazienti sopra i 18 anni, perchè è prodotta dall’azienda padovana, che così incasserà 5,2 milioni di euro. Ma i rapporti tra il luminare e Vendrame, che il primo definisce «un bandito», si fanno sempre più tesi. Soprattutto quando, il 25 aprile 2015, gli imprenditori della triade gli dicono di aver appreso, durante un congresso all’hotel Monaco di Venezia, la notizia di indagini della Dea o Dia: «Dicono che arrivano lettere anonime alla Finanza su Maiorca — confida il medico a uno degli indagati — ma che cosa vogliono? Indaghino, io non ho niente da nascondere». Poi contrattacca: «Ho usato la tecnica della minaccia anche io. Ho detto: ci impiego due secondi, telefono ai miei amici del Nas e sputtano il vostro sistema ... andate in galera voi, mica io, perchè siete voi che state mantenendo con i vostri soldi, mille euro qui mille euro là, la gente... fra una settimana una bella notifica e tra un mese tutti sui giornali, siete voi che foraggiate il sistema».
Le indagini continuano, anche sulla «raccomandazione» riservata da Fanelli al dottor Pierluigi Manchiaro, responsabile della Terapia antalgica all’ospedale «Madonna della Salute di Porto Viro», per farlo assumere all’Istituto Auxologico di Milano. Manchiaro, scrive il gip, «è il punto di riferimento per la saint Jude e per l’Ams, che chiedono al Fanelli di farlo entrare in presidi ospedalieri milanesi al fine di vendere» i loro prodotti. Operazione andata a segno con l’intermediazione della moglie di Fanelli, Fiorella Nobili, primario di Rianimazione all’Auxologico.