Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Confindustria, Zoppas lascia Venezia Stilli nuovo direttore del Veneto
Via dopo 4 anni con l’appoggio di Boccia. Per la successione tirati in ballo Zanardo e Baban
VENEZIA Confindustria, Zoppas si dimette dalla presidenza di Venezia e apre insieme la successione in laguna e la seconda fase in Confindustria Veneto. La svolta è arrivata ieri, nel consiglio di presidenza del pomeriggio, quando il da poco presidente di Confindustria veneto, alla guida di Venezia dal 7 giugno 2013, ha annunciato l’irrevocabile decisione di dimettersi, interrompendo il mandato prorogato dopo la fusione con Rovigo. Decisione «maturata da tempo, già al momento dell’elezione a presidente di Confindustria Veneto», ha detto Zoppas ai suoi, e che va incontro ad una richiesta di alcune territoriali, come Treviso, per concentrarsi sulla presidenza regionale, tagliando i rischi di conflitti d’interesse tra i due ruoli, pur se non incompatibili. Un altro segnale con cui Zoppas tenta di ricucire i rapporti in un Veneto separato in casa tra l’asse VeronaVicenza-Venezia e quello Treviso-Padova.
La scelta di ieri era stata già annunciata venerdì da Zoppas al consiglio di presidenza nel corso di una cena. E confermata ieri in un secondo appuntamento a pranzo con un gruppo di fedelissimi al Molo 5 di Marghera, in cui si dice non sia mancata anche la commozione. «Ringrazio chi mi ha riconosciuto come un presidente poco confindustriale e più industriale - ha poi detto al suo consiglio -. È stato un onore essere il vostro presidente». Poi la rivendicazione dei risultati, dalla partenza in difesa di Fincantieri alla linea sulle grandi navi, alla fusione con Rovigo, «la prima del Veneto» e poi con l’Acrib. «Venezia e Rovigo sono territori pervasi da una crisi epocale - ha aggiunto sul fronte organizzativo - Solo negli ultimi 4 anni a Venezia, su 1.100 associate, abbiamo avuto una emorragia di 140 aziende, per 4.300 addetti, per cessazioni e fallimenti. Ma abbiamo avuto la capacità di compensare con nuovi ingressi e la forza lavoro rappresentata è rimasta invariata a 50 mila addetti. L’associazione ha saputo anticipare i tempi, riducendo gli oneri e mantenendo un bilancio sano e in sostanziale pareggio».
Ora toccherà al vicepresidente anziano, il leader di Rovigo, Gian Michele Gambato, guidare l’associazione. Avrà sei mesi per convocare l’assemblea ed eleggere il successore. La partita è già aperta. «Credo che l’associazione abbia raggiunto il grado di maturità sufficiente per affrontare questo passaggio», ha detto ieri Zoppas, con parole che sperano in un passaggio ordinato rispetto a precedenti burrascosi. Pur se il silenzio di Zoppas sul nome del suo successore pare aver sollevato già qualche scintilla. Come, si dice, con Paolo Trovò, otto anni fa in corsa alla presidenza contro il presidente di Save, Enrico Marchi, nello scontro che alla fine spalancò la porta al predecessore di Zoppas, l’attuale sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. In ogni caso già ora non mancano i nomi tirati in ballo. Dall’imprenditore della logistica Damaso Zanardo al presidente nazionale della Piccola, Alberto Baban, tra l’altro appena rientrato in gioco con l’acquisizione della maggioranza della Maschio Aratri di Concordia Sagittaria.
Si vedrà. Perché poi c’è l’altro fronte, quello di Confindustria Veneto, su cui Zoppas cerca ora, con le dimissioni, di accelerare rispetto a una partenza tutta in salita. E non a caso ieri è venuto l’appoggio dal leader nazionale Vincenzo Boccia, che ha «rimarcato il senso di responsabilità che ha dato vita alla decisione». Dopo la nomina della squadra (dove però sono da riempire le caselle che Zoppas aveva proposto ai trevigiani Katia Da Ros e Alberto Zanatta, che hanno declinato per impegni in azienda), Zoppas ha comunicato la soluzione per la direzione. A sostituire Giampaolo Pedron con maggio è arrivato il direttore di Venezia, Carlo Stilli, in una soluzione catalogata come temporanea fino a settembre. Una scelta da cui ci si attendono accelerazioni su alcuni nodi, dal completamento del programma al futuro di alcune strutture come Fondazione Nordest.