Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

I Solisti Veneti inaugurano il Veneto Festival

- (Barbara Codogno)

Grazie ai Solisti Veneti, diretti dal maestro Claudio Scimone, Bertoni e Mozart tornano ad incontrars­i. Il 12 maggio alle 20.45 a Padova, nella Chiesa degli Eremitani, si inaugura il «Veneto Festival» 2017 (Festival Internazio­nale «Giuseppe Tartini») giunto alla sua 47esima edizione. Il programma prevede il Mottetto «Tubae et Tympana Sonate» per soprano, coro e orchestra (prima esecuzione in tempi moderni) di Ferdinando Bertoni, Maestro di Cappella in San Marco e organista a Santa Giustina in Padova. Mentre di W.A. Mozart la «Grosse Messe» (Grande Messa in do minore) per quattro voci, coro e orchestra. Sarà per la prima volta a Padova il famoso Salzburger Bachchor (Coro Bach di Salisburgo) diretto da Alois Glabner. Il maestro Scimone propone un dotto accostamen­to musicale, rievocando l’incontro tra Mozart e Bertoni. Correva l’anno 1771 quando Mozart e Bertoni si incontraro­no: Bertoni era primo organista della Basilica di San Marco a Venezia e

insegnante all’Ospedale dei Mendicanti. Il quindicenn­e Mozart era allora in viaggio con il padre. Soggiornò, come racconta Paolo Cattelan in «Mozart. Un mese a Venezia», un mese a Venezia a Palazzo Molin; qui conobbe il Conte Falletti che, più tardi, gli avrebbe ispirato il «Don Giovanni». Bertoni fu subito stimato sia da Wolfgang Amadeus che dal padre, Leopold Mozart. La serata orchestrat­a da Scimone vanta un cast vocale di eccezione: la soprano Anna Dennis, i popolariss­imi Leyla Martinucci, Aldo Caputo e Giovanni Furlanetto. La parte più importante della serata è costituita dalla «Grosse Messe», la più ampia composizio­ne sacra di Mozart. Per una strana combinazio­ne del destino anche questa Messa, come il «Requiem» è rimasta incompiuta. Mozart ha scritto per intero le prime parti della Messa col principale scopo di far conoscere Konstanze all’Arcivescov­o di Salisburgo e alle sua città natale, dedicandol­e nella Messa due stupende Arie e altri pezzi d’insieme. Passato questo evento, e attratto da altre imprese artistiche, non si curò di concludere la parte liturgica, che manca quindi di gran parte del «Credo» e dell’Agnus Dei. La parte rimanente è comunque, a tutti gli effetti, uno straordina­rio monumento della storia della musica: alle parti solistiche sono alternate alcune delle pagine più alte della letteratur­a corale di tutti i secoli. Info e biglietti: info@solistiven­eti.it tel. 049 666128.

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