Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Vino, storie, oggetti Da Ferrowine la vite si racconta
Raccontava Luigi Veronelli che voleva morire così: a 101 anni come la contessa Perusini - la signora del Picolit - con un bicchiere di Picolit in mano e indossando il tabarro. Giovanni Gregoletto, storico del Prosecco, patron del birrificio artigianale Follina e discendente di una famiglia di vignaioli attiva da più di 400 anni - il padre, Luigi, l’anno scorso ha vinto il premio vignaiolo dell’anno della Fivi - lo racconta per presentare la serata che lo vede protagonista domani alle 20.30 da Ferrowine (via Borgo Padova, 101, Castelfranco Veneto, Treviso. Info@ferrowine.it ingresso libero) dal titolo decisamente evocativo: «Adunanza pubblica sulle “Nuove cattedre di enologia e viticultura”». Una serata in cui a parlare, oltre a Gregoletto, saranno Fusto Maculan, Guido Fini, Sandro Zara e Roberto Santopietro. La serata è l’occasione per parlare del libro sulle «cattedre» (Edizioni Suv), una storia del vino attraverso volti e oggetti, ma anche la presentazione della wunderkamer sulla vite allestita da Gregoletto a Pedeguarda di Follina e visitabile tutti i giorni su prenotazione (www.edizionisuv.it). Ma soprattutto, come spiega Gregoletto la serata - che sarà conclusa con una degustazione di vini Maculan e del brandy di Villa Zarri - «racconta il vino partendo dal costume. Abbiamo raccolto racconti, oggetti, storie con uno stile ironico e con quell’imprecisata precisione tipica dell’osteria, dilatando il tempo. Dal passato al futuro e ritorno».