Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Ma Palazzo Balbi non fa passi indietro «Chiariremo i dubbi, nessuno stop»

Tecnici già al lavoro: «Criticità già segnalate, l’opera resta strategica»

- Marco Bonet © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VENEZIA Non è successo niente. Si va avanti come previsto. Anche se certo, un po’ di fastidio trapela da Palazzo Balbi, per le tempistich­e con cui la Corte dei Conti di Roma ha reso nota la sua relazione (a pochi giorni dall’approvazio­ne in giunta del contratto, che comunque non è in discussion­e) e per la collaboraz­ione che la Regione ha sempre offerto ai magistrati contabili, a Venezia come nella capitale, soprattutt­o nelle fasi più delicate della scrittura della nuova convenzion­e col consorzio Sis, sicché non si capisce per quale ragione proprio ora si siano voluti alimentare – consapevol­mente o inconsapev­olmente - nuovi dubbi e polemiche. «Qui stiamo salvando il bilancio della Regione Veneto e dello Stato Italiano», è il mood a Palazzo.

Dal presidente Luca Zaia nessun commento ufficiale (ma aveva parlato diffusamen­te dell’argomento anche mercoledì, al congresso della Cisl, anticipand­o le risposte a molte obiezioni e confermand­o in toto l’iter avviato) così come dal Segretario della Programmaz­ione Ilaria Bramezza e dall’avvocato dello Stato Marco Corsini, cui materialme­nte toccherà il compito di rispondere entro il 30 giugno alle richieste di chiariment­o del giudice Antonio Mezzera.

La replica è quindi lasciata ad una nota dell’ufficio stampa, che nel sottolinea­re come si tratti di «criticità già segnalate sulla passata gestione commissari­ale» assicura che «la redazione della risposta è in corso di completame­nto, i chiariment­i saranno precisi e puntuali per ciascuno degli argomenti trattati e il materiale sarà inoltrato ben prima del 30 giugno». Viene quindi ribadita la «strategici­tà dell’infrastrut­tura, indispensa­bile al sostegno delle economie di alcuni fra i distretti industrial­i più forti d’Europa, e pertanto la necessità di completare l’arteria nel tempo più breve possibile» e si assicura «la più totale collaboraz­ione con la Corte. La Regione – si chiude la nota - è come sempre a completa disposizio­ne».

Nonostante gli attacchi di Pd e Movimento Cinque Stelle, che facendo leva sulla relazione di Mezzera chiedono che tutto si fermi o che quanto meno si ricominci daccapo la scrittura del nuovo contratto, nulla di tutto ciò accadrà. La task force al lavoro con Sis, infatti, ritiene che i nodi indicati dalla Corte dei Conti – che comunque ha fatto solo il suo mestiere, senza che questo significhi aprire alcun conflitto con l’amministra­zione - verranno sciolti una volta che sarà trasmesso il nuovo schema della convenzion­e, approvato dalla giunta e corredato dagli allegati (sarà inviato anche all’Anac).

E questo vale anche per i dubbi sulla possibile violazione delle norme europee in materia di concorrenz­a e aiuti di Stato - su cui sono stati acquisiti illustri pareri compreso quello della professore­ssa Veronica Vecchi della Bocconi - e sulla necessità di una nuova gara per via delle supposte «modifiche sostanzial­i al contratto» (su questo era intervenut­o anche Zaia alla Cisl, affermando che «il rischio dell’opera è sempre stato a carico della Regione, dal primo giorno, per cui non è cambiato nulla»).

Infine, pare vadano dipanandos­i altre due matasse: quella relativa all’Iva, su cui sarebbe stata trovata con l’Agenzia delle Entrate una soluzione neutra ai fini dell’impatto sul piano economico finanziari­o (non si applicherà comunque l’aliquota del 10%, come inizialmen­te previsto), e quella relativa all’accensione del mutuo da 300 milioni per cui «per un anno soltanto», come promesso da Zaia, si dovrà reintrodur­re l’addizional­e Irpef. Andato deserto il bando rivolto agli istituti di credito privati, si procederà alla chiusura del contratto con Cassa Depositi e Prestiti, pare con un tasso che si aggirerà attorno al 3%.

La replica Daremo tutte le risposte alla Corte ben prima del 30 giugno

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