Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Con il Passante la casa vale meno, il tribunale: «Anas risarcisca»
VENEZIA Rumore di auto e tir, smog e una rotatoria come «vicina» di casa al posto del verde (e della quiete) a cui era abituata prima della realizzazione del Passante. Non tollerando la situazione e vedendo la sua casa perdere valore, Elena Manente, di Spinea, ha citato in giudizio Anas. La sua abitazione non è stata interessata dagli espropri ma l’infrastruttura le ha appunto cambiato la vita di e, prima nel 2016 e nei giorni scorsi in appello, il Tribunale di Venezia le ha dato ragione: Anas deve pagarle un’indennità di 48 mila euro. Il Passante, hanno convenuto i giudici, ha «racchiuso» l’immobile con una rotatoria, il traffico è sensibilmente aumentato e «quella che era – si legge nella sentenza – una tranquilla zona di campagna è divenuta zona di intenso traffico ed elevato inquinamento». Un anno fa, il tribunale stabiliva un’indennità di 48 mila euro e subito Anas ha presentato ricorso per ribaltare la sentenza. Ma ha perso. In appello, i giudici Cinzia Balletti, Giovanna Sanfratello e Loretta Lenzi hanno confermato le decisioni del 30 marzo 2016. «La corte tiene conto del pregiudizio che il privato può subire al diritto alla “qualità della vita” dalla realizzazione di un’opera pubblica - si legge -, che si traduca in una perdita di valore dell’abitazione del soggetto che vede diminuire la godibilità dell’immobile». Inoltre, il fatto che Anas abbia rispettato le leggi dello Stato non cambia le carte in tavola. «Ove tale attività lecita influisca negativamente sulla godibilità dell’abitazione, al soggetto leso spetta un’indennità paragonabile alla perdita».