Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Arrivano 250 milioni, si preparano a rinascere Excelsior e Des Bains

Il piano Catella: restauri e restyling. Lavori dal 2018

- Alberto Zorzi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VENEZIA Prendi Winston Churchill o l’Aga Khan o lo scrittore premio Nobel John Steinbeck. Oppure quel mondo di star che da sempre ha legato il suo nome all’hotel Excelsior, cuore della Mostra del cinema fin dalla prima edizione del 1932: Marlene Dietrich o Ingrid Bergman, per fare due nomi. Un albergo che quell’aspetto quasi fiabesco di torrette e cupole ha reso noto in tutto il pianeta. Mentre per l’hotel Des Bains basta un nome: quello dello scrittore Thomas Mann, che oltre a esserne un assiduo cliente, qui ambientò quel Morte a

Venezia che resta uno dei capolavori di tutti i tempi sia in pagina che nel film di Luchino Visconti. Tutto questo per dire che Des Bains (costruito in stile liberty e inaugurato nel 1900) ed Excelsior (taglio del nastro nel 1908) da sempre sono una parte importante della storia di Venezia e del suo Lido e del turismo italiano in generale.

Ora, un secolo e – soprattutt­o nell’ultimo decennio – tante vicissitud­ini dopo, quella storia è pronta a ripartire. Lo assicura Manfredi Catella, l’uomo che ha costruito Porta Nuova, il cantiere da 2 miliardi di euro che ha trasformat­o Milano. Catella, con la sua Coima, sta lavorando sul futuro dei due storici hotel e il caso ha voluto che, proprio nei giorni in cui è a Venezia come sponsor della Biennale, si sia raggiunto l’accordo con le due banche che fin dall’inizio hanno sostenuto il rilancio del Lido, ovvero Intesa SanPaolo e Unicredit. I due istituti erano infatti al fianco di Gianfranco Mossetto quando nel 2007 la sua EstCapital puntava a riqualific­are l’intero Lido grazie al fondo Real Venice I, in cui avevano creduto tante fondazioni bancarie (tra cui Padova e Rovigo) e «famiglie bene» venete. Il progetto è poi naufragato, lasciando debiti per oltre i 120 milioni di euro. Ora l’accordo di Catella con le banche permette proprio di ripartire da capo: da un lato gli istituti hanno rinnovato quelle linee di credito che erano scadute, dall’altro hanno a tal punto creduto nel suo piano da investire altri 50 milioni di euro. Dal canto suo Coima metterà due milioni, mentre 43 ne aggiungerà «London & Regional Properties», il partner di settore che Catella ha scelto per la gestione alberghier­a. In totale un rilancio da 250 milioni, di cui un centinaio freschi per partire subito con l’Excelsior. «In questi due anni abbiamo lavorato tanto sotto traccia per risolvere una serie di problemi del passato, dai L’hotel Excelsior (a sinistra) è stato costruito in stile moresco e inaugurato nel 1908. Il liberty Des Bains (a destra) è invece del 1900 contenzios­i fiscali al cambio di gestore, investendo oltre 5 milioni di euro - spiega lui - questo è il vero “starting point” dell’operazione». Ora che ci sono i soldi, Coima cercherà un architetto di fama per disegnare i nuovi interni dell’hotel e poi, dall’inverno 2018, partirà con due inverni di lavori (in modo da non chiudere l’hotel in stagione) per un restyling che lo faccia tornare agli antichi splendori. «Sarà un intervento legato al passato e dunque faremo anche un’operazione storica, sentendo gli abitanti - dice Catella - Fin da subito abbiamo compreso che questo è un luogo straordina­rio, un angolo ancora integro, che va riscoperto e riqualific­ato». L’obiettivo era riaprire regolarmen­te l’hotel, com’è avvenuto il 7 aprile scorso, dopo i lavori urgenti in alcune stanze e alla piscina, che aveva un piccolo abuso. Il «nuovo» Excelsior si mostrerà per la stagione del 2020.

Con i 95 milioni «freschi» si potrà poi partire anche con i primi lavori al Des Bains, per esempio su spiaggia e parco (chiesto dalla Biennale). Ma l’intervento complessiv­o di ripristino dell’hotel, ormai tristement­e chiuso dal 2009, costerà tra i 60 e gli 80 milioni e serviranno altri fondi, che le banche si sono impegnate a mettere sul tavolo. Per questo Catella si immagina che quell’intervento possa partire nel 2020, a Excelsior concluso, e concluders­i nel 2022. La destinazio­ne tornerà ad essere quella alberghier­a, dopo che EstCapital puntava invece a un residence di lusso. «Potremmo anticipare se il primo hotel andrà benissimo», afferma l’immobiliar­ista. Il suo sogno è però quello di riprendere in mano il progetto complessiv­o per far tornare il Lido quell’«isola d’oro» dei tempi della «Belle Epoque» e per questo lancia un appello a governo, Comune di Venezia e Cassa depositi e prestiti, proprietar­ia di un altro compendio destinato a un futuro ricettivo, cioè l’ex Ospedale al Mare: «Qui può nascere un progetto pilota per rilanciare il turismo a livello internazio­nale - conclude - è però necessario che tutti gli attori si mettano attorno a un tavolo, senza che ognuno vada per conto suo».

Manfredi Catella Qui può nascere un progetto pilota per rilanciare il turismo a livello internazio­nale. Tutti gli attori si devono mettere attorno a un tavolo senza che ognuno vada per conto suo

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Un secolo
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